I Cruillas (o Cruyllas) furono una nobile famiglia siciliana proveniente dalla Catalogna, di origine reale, discendenti dalla dinastia dei Goti, estintasi nella famiglia Gravina con un Giovanni figlio di Berengario, ultimo dei Cruyllas. Di essa si sa che venne in Sicilia durante il periodo di dominazione aragonese. I Cruillas ottennero vasti feudi nel Val di Noto, specialmente tra Lentini e Vizzini.
Con Pietro IV di Aragona ebbe un ruolo significativo nella metà del Trecento l'ammiraglio catalano Gilberto Cruillas, che oltre ad essere nominato dal re capo dell'esercito fu anche un diplomatico.
Nel 1402 un Giovanni Cruillas fu governatore di Messina. In tal periodo un ramo della famiglia si trasferì a Palermo ottenendo dei terreni in feudo su cui oggi sorge il quartiere palermitano di Niccolò Amato di Sciacca.
Furono Baroni di Francofonte e nel 1396 ottennero anche la baronia di Calatabiano, concesse ad un Berengario che fu viceré di Sicilia nell'anno 1391, e fu anche regio camerlengo; con Gerardo di Queralt, Berengario fu ambasciatore dei Martini anche nel 1391 presso la corte di Aragona.
I Gravina sono un'importante famiglia aristocratica di origine normanna il cui ramo italiano è di stirpe ducale, discendente da Rollone, primo duca di Normandia e progenitore, attraverso Guglielmo il Conquistatore, di svariate dinastie reali, anche attualmente regnanti, ad esempio l'attuale famiglia regnante inglese.
Il capostipite in Italia fu Silvano signore del castello e del feudo di Gravina in Puglia, da cui prese il cognome. Fu figlio di Crispino, signore di Arnes. L'appartenenza della famiglia alla stirpe reale è confermata da Martino I di Sicilia, il quale, in virtù di un giudizio del XV secolo, con suo diploma del 20 novembre 1405 inviato a Catania concedette a Giacomo, capostipite dei Gravina di Sicilia, la sepoltura nel pantheon reale per sé e per tutti i discendenti. In questo diploma è citato Gilberto, che si distinse nella Prima crociata combattendo assieme ai suoi parenti Boemondo I d'Antiochia e Tancredi d'Altavilla. Il casato si indebolì a seguito del dominio Angioino perdendo molte terre e rendite, restando fedele agli Aragonesi. Vista la fedeltà dimostrata Filippo V concesse ad un Giovanni il titolo di Grande di Spagna.
Complessivamente la famiglia possedette 9 principati, 5 ducati, 7 marchesati, 3 contee ed oltre 24 baronie.
Nel Seicento i Gravina-Cruillas, proprietari di un grande patrimonio territoriale, furono riconosciuti col titolo di principi di Palagonia. Nel Settecento venne riedificato a Catania l'attuale Palazzo Gravina Cruyllas, sede del Museo Civico Belliniano e del Museo Emilio Greco; nella Cappella del Sacramento del Duomo di Catania, è presente un monumento settecentesco di rilievo della famiglia.
Arma: Troncato, al 1° d’azzurro, a due bande d’oro, accompagnate nel punto sinistro del capo da una stella a dieci raggi d’argento; nel 2° d’azzurro, alla banda scaccata d’argento e di rosso.Cimiero: l’uccello gaipa di bianco. Motto: Spero.