Personaggio storico Farouk I d'Egitto

Nato nel: 1920  - Deceduto nel: 1965
Fārūq ibn Fuʾād, in arabo: فاروق الأول‎, Fārūq I, talora traslitterato Farouk I e conosciuto più diffusamente come Faruq I d'Egitto, è stato il decimo sovrano della dinastia di Mehmet Ali, e secondo e penultimo Re dell'Egitto, succeduto al padre, Re Fuʾād I, nel 1936. Sua sorella Fawzia fu per 8 anni Imperatrice dell'Iran. Il suo titolo completo è "Sua Maestà Faruq I, per grazia di Allah, Re dell'Egitto e del Sudan, Sovrano di Nubia, del Kordofan e del Darfur". Il suo regno terminò ad opera del colpo di Stato, detto abbastanza impropriamente "Rivoluzione egiziana del 1952", dal momento che fu opera dei soli militari, in seguito al quale il sovrano fu costretto ad abdicare al trono in favore del figlio neonato Ahmad Fuʾād. Rimase sempre fedele al suo paese anche dopo l'esilio. Morì in Italia nel 1965.

Prima della morte del padre, Re Fuʾād I, fu educato presso la Royal Military Academy di Woolwich, in Inghilterra. Per la sua incoronazione, avvenuta a solo 16 anni di età, Re Fārūq diede un annuncio pubblico alla radio. Era la prima volta che un sovrano dell'Egitto si rivolgeva direttamente al suo popolo in questo modo. Il suo discorso fu incisivo:

«Se la volontà di Allah è quella di porre sulle mie spalle, in così giovane età, la responsabilità di regnare, io apprezzo profondamente questo "peso" che sarà mio, e sono pertanto pronto a tutti i sacrifici del mio dovere… Mio nobile popolo, sono orgoglioso di voi, della vostra fedeltà e sono fiducioso nel futuro, come lo sono in Dio. Lavoriamo insieme. Riusciremo a raggiungere la piena felicità. Viva la Patria!».
S.M. Re Fārūq I in un ritratto ufficiale.

Durante la Seconda guerra mondiale, il giovane Re operò per tenere il Paese il più possibile lontano dai disagi del conflitto. Diede un importante contributo alla fondazione della Lega Araba.

La lunga occupazione britannica dell'Egitto aveva reso il popolo e la stessa dinastia discretamente simpatizzanti nei confronti della Germania nazista e dell'Italia fascista, nella speranza che i maggiori avversari del Regno Unito fossero coerentemente favorevoli a un Egitto pienamente indipendente e padrone dei suoi destini. Nonostante la presenza di ingenti truppe britanniche in patria, l'Egitto rimase ufficialmente neutrale sino all'ultimo anno di guerra. L'unico atto compiuto dal Re prima del 1945 contro l'Asse (Germania-Italia-Giappone) fu di internare nei campi di lavoro tutti gli italiani sospettati di essere dalla parte di Mussolini, quando l'Italia tentò di invadere il Sudan anglo-egiziano, utilizzando come base la sua colonia in Etiopia. Solo nel 1945 Faruq, sottoposto a forti pressioni dal governo di Sua Maestà Britannica, dichiarò guerra alle due dittature europee.

Il 23 luglio del 1952, un gruppo di militari, poi conosciuto col nome di Liberi Ufficiali, comandato dal colonnello Gamal Abdel Nasser e dal generale Muhammad Nagib, attuò un colpo di Stato. Fārūq fu costretto ad abdicare in favore del figlio neonato, Fuʾād II con Naguib capo del governo. Anche se il figlio di Fārūq era Re dell'Egitto, i poteri dello Stato erano in realtà nelle mani di Nasser, che l'anno successivo abbatté la monarchia e proclamò Naguib presidente della Repubblica egiziana. Nel 1954 lo fece arrestare e ne prese il posto.

Fārūq e la sua famiglia furono costretti, in seguito al colpo di Stato, a partire in esilio a bordo dello yacht reale "El-Mahrūsa" alla volta del Principato di Monaco donde poi proseguirono per l'Italia (qui gli venne accordata ospitalità dato che Fārūq aveva accordato lo stesso favore all'ex sovrano Vittorio Emanuele III di Savoia quando nel 1946 aveva abdicato a favore di suo figlio Umberto II, ultimo Re d'Italia).

La Repubblica venne ufficialmente proclamata il 23 luglio del 1953 e quell'atto segnava la fine di una monarchia che aveva regnato per 150 anni, fin dall'epoca del khedivè Mehmet Ali. Nel periodo seguente al crollo del vecchio regime, molti beni dell'ex famiglia reale vennero messi all'asta, procurando al nuovo governo milioni di dollari. Al deposto sovrano fu peraltro consentito di portare con sé, nel suo panfilo che l'avrebbe condotto in Europa, uno scrigno ricolmo di gioielli di famiglia, che consentirono a Fārūq una vita lussuosa e dispendiosa negli anni che gli sarebbero rimasti da vivere.

Fārūq, il giorno della partenza per l'esilio, disse ad uno dei suoi amici: «La Rivoluzione dirà cose cattive su di me e sulla Famiglia Reale, e molte persone crederanno alle loro menzogne. Se è possibile, scrivete sulla mia vita e dimostrate a tutti che hanno torto. Dite la verità in modo che le nuove generazioni sappiano che io non sono una persona cattiva. Salvate la mia buona reputazione da quanto vorranno dire quei soldati».

L'ex sovrano trascorse buona parte del suo esilio a Roma, dove insieme a sua moglie fu uno dei protagonisti della vita mondana nel periodo chiamato della Dolce vita.[1][2] Fārūq morì a Roma il 18 marzo 1965, alla fine di una cena pantagruelica consumato nel suo ristorante preferito. Sulla sua morte furono ipotizzate molte versioni, anche quella cara ai dietrologi di omicidio per avvelenamento, ma non c'era motivo per dubitare di una morte naturale, a 13 anni di distanza dalla sua incruenta deposizione, mentre la popolarità di Nasser e del suo regime erano alla loro acme. Che non vi fossero ostilità particolari nei confronti dell'ex sovrano lo dimostra il permesso di sepoltura accordatogli nella grande e ben nota moschea di Ahmad al-Rifāʿī, al Cairo, ai piedi della cittadella su cui svetta la moschea di Mehmet Ali.

Rimasero famose le parole, sembra, pronunciate in punto di morte dall'ex sovrano: «Nel XXI secolo resteranno solo cinque re: quelli dei mazzi di carte e l'inquilino di Buckingham Palace».

Farouk I d'Egitto Dove ha soggiornato

Hotel Bellevue

 Corso Italia, 197 - 32043 Cortina d'Ampezzo - Belluno
Palazzo

L'Hotel Bellevue nasce nel 1894, pensato per ospitare una clientela raffinata e amante della montagna. Numerose sono le tracce storiche di personaggi che hanno scelto e apprezzato le qualità di... vedi

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