Personaggio storico Margherita di Savoia

Nato nel: 1851  - Deceduto nel: 1926
Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia, consorte di re Umberto I, fu la prima regina consorte d'Italia poiché la moglie di re Vittorio Emanuele II, Maria Adelaide d'Austria, era morta nel 1855, prima della proclamazione del Regno avvenuta nel 1861.

Negli anni in cui fu al fianco di Umberto come principessa ereditaria e, dal 1878, come regina d'Italia, esercitò una notevole influenza sulle scelte del marito e un grande fascino presso la popolazione, facendo sapiente uso delle proprie apparizioni pubbliche, concepite per attrarre il popolo con un abbigliamento ricercato e una costante affabilità. Secondo Ugoberto Alfassio Grimaldi, fu il personaggio politico dell'Italia unita che suscitò, dopo Giuseppe Garibaldi e Benito Mussolini, «i maggiori entusiasmi nelle classi elevate e nelle classi umili».
Cattolica, fieramente attaccata a Casa Savoia e profondamente reazionaria, fu una nazionalista convinta e sostenne la politica imperialista di Francesco Crispi. L'incitamento alla repressione delle rivolte popolari, come avvenne a Milano nel 1898, per quanto controverso non ne compromise l'immagine, forse perché fu la prima donna italiana a sedere sul trono del paese neocostituito. A corte, gestì un circolo culturale settimanale che le valse l'ammirazione di poeti e intellettuali e la collocò forse, almeno sotto questo aspetto, più a sinistra di molte altre dame dell'aristocrazia. I suoi balli, inoltre, come quelli cui partecipò, celavano spesso un piano diplomatico, e nelle sue intenzioni cercarono in particolare di assicurare una mediazione con l'aristocrazia "nera", rimasta fedele al Vaticano dopo la presa di Roma.
Molti furono gli omaggi popolari e poetici tributati alla nobildonna (dalla pizza Margherita alla celebre ode carducciana Alla regina d'Italia, scritta subito dopo la visita bolognese dei sovrani nel novembre 1878), anche negli anni successivi all'assassinio del marito, quando diventò regina madre.
La sua figura fu esaltata dal poeta Giosuè Carducci negli ultimi anni della sua vita, nonostante il suo passato repubblicano e il suo dispregio verso tutti i monarchi, tanto da guadagnarsi critiche da diversi repubblicani.
Da regina promosse le arti e la cultura, introdusse la musica da camera in Italia, fondò il quintetto d'archi di Roma. Una volta alla settimana radunava attorno a sé al Quirinale il meglio della cultura italiana e di quella europea di passaggio nella capitale. Basti pensare a Ruggiero Bonghi, Theodor Mommsen, Ferdinand Gregorovius, Giuseppe Martucci. Fu grazie ad una borsa di studio da lei concessa che, dal 1880 al 1883, poté studiare al Conservatorio di Milano il giovane Giacomo Puccini.
Appassionata alpinista, scalò, prima donna, una delle più alte vette delle Alpi: Monte Rosa. Per questo motivo le venne dedicato il rifugio Margherita, costruito in prossimità della cima della montagna.
L'11 agosto 1900 il trono passò al figlio di Umberto, Vittorio Emanuele III. Dopo la morte del marito UmbertoI°, la regina dovette adattarsi al ruolo di regina madre. In tale veste si dedicò ad opere di beneficenza e all'incremento delle arti e della cultura, incoraggiò artisti e letterati e fondò istituzioni culturali. Tutta la sua precedente vita era stata consacrata al ruolo di moglie del re, ora doveva adoperarsi a favore del figlio e della nuora Elena.
a regina, dopo il periodo di lutto si trasferì a vivere nella Palazzina di Caccia di Stupinigi ma la sua residenza ufficiale fu a Roma, a Palazzo Margherita, assieme alla sua corte personale. La regina riceveva regolarmente anche presso la sua residenza di montagna e continuò ad essere un centro d'attrazione per artisti, letterati, nobili e uomini di mondo. Nel 1904 il vivaio belga Soppelt & Notting dedicò alla regina una rosa molto rara.
Morì a Bordighera il 4 gennaio 1926. La Regina Margherita ebbe onoranze funebri prima a Bordighera, e poi a Roma, ove fu tumulata nelle tombe reali del Pantheon. In questa occasione si dimostrò tutto l'affetto popolare, al passaggio del convoglio ferroviario, dove una folla commossa, ostacolava e rallentava l'andamento dello stesso, per potersi avvicinare e gettare fiori.

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