Personaggio storico Nicola Cusano

Nato nel: 1401  - Deceduto nel: 1464

Nicola Cusano, noto anche come Niccolò Cusano o Niccolò da Cusa, è stato un cardinale, teologo, filosofo, umanista, giurista, matematico e astronomo tedesco.

Nacque a Kues nel 1401, oggi Bernkastel-Kues, in Germania presso Treviri, sul fiume Mosella, con il nome di Nikolaus Krebs o Nikolaus Kryffs da una ricca famiglia di battellieri, mercanti di vino e armatori, figlio di Johann Kryffs Schiffer e Catherina Roemer, quest'ultima di origini ebraiche; ebbe due sorelle, Clara e Margherita, ed un fratello, Johann. Nel 1413, a Deventer studiò, sotto la protezione del conti Manderscheid presso i Fratelli della Vita Comune; frequentò la facoltà di lettere dell'Università di Heidelberg nel 1416, completò gli studi a Padova dove si laureò in diritto nel 1423, si perfezionò a Colonia studiando Alberto Magno, Platone e Raimondo Lullo e divenne dottore in filosofia. Intraprese anche studi sulla cultura islamica e su Averroè grazie ad Ugo Benzi, famoso grecita senese. A Padova ricevette il titolo accademico di Doctor Decretorum dal professore Gasparino Barzizza, fu professore di Berthold von Henneberg (futuro arcivescovo di Magonza) e venne a conoscenza della dottrina giuridica di Bartolomeo Zabarella. Strinse amicizia con gli umanisti Vittorino da Feltre e Francesco Filelfo, i matematici Prosdocimo de Beldemandis e Paolo dal Pozzo Toscanelli, con il cardinale Domenico Capranica e con Enea Silvio Piccolomini, futuro papa Pio II. Nel 1427 divenne segretario di Otto von Ziegenhain, arcivescovo di Treviri. Andò a Parigi nel 1428 con Eimerico da Campo per studiare e tradurre le opere di Cicerone, Tacito e Plauto. A Costanza e a Lovanio fu anche professore in teologia e diritto canonico e con l'amico Niccolò Niccoli ricercò nei monasteri tedeschi codici latini e greci. Nel 1429 si trasferì per poco a Roma: udì una predicazione di Bernardino da Siena, conobbe papa Martino V, incontrò Francesco di Paola, il quale fu impressionato negativamente dallo sfarzo della città e redarguì Cusano, al quale fece notare che Gesù non aveva avuto abiti così sontuosi; divenne inoltre segretario del cardinale Giordano Orsini e del vescovo di Pavia Francesco Piccolpasso; inoltre fu allievo di Giuliano Cesarini, che poi divenne cardinale e presidente del Concilio di Basilea insieme a Louis Aleman, al quale Cusano avrebbe in seguito dedicato la sua opera più importante, il De Docta Ignorantia.

Nel 1433 fu invitato da papa Eugenio IV, tramite intercessione di Ambrogio Traversari, al Concilio di Basilea, nel quale ebbe un ruolo fondamentale; per l'occasione scrisse il De concordantia catholica: in questo scritto sostenne la necessità dell'unità della Chiesa Cattolica e la concordanza di tutte le fedi cristiane. Nello stesso anno, strinse una forte amicizia con Alfonso di Braganza, infatti quando costui tornò in Portogallo, Cusano lo accompagnò e fu nominato suo confessore. Venne inviato nel 1434 come legato al Concilio alla Dieta di Ratisbona insieme a Johannes Nider, dove si impegnò per l'unione degli hussiti con la Chiesa di Boemia. Nello stesso anno, durante il Concilio, attaccò Nils Ragvaldsson poiché sosteneva che il monarca svedese, Eric di Pomerania, fosse il successore dei re goti, e che la delegazione svedese, per questo, dovesse essere presa maggiormente in considerazione. Negli anni 1433-1435, Francesco Sforza fu al comando dell'esercito milanese contro lo Stato della Chiesa, ma quando prese Ancona, cambiò posizione, ottenendo il titolo di vicario della città direttamente da papa Eugenio IV, anche se i cardinali Cusano e Ludovico Scarampi Mezzarota, insieme ad altri ecclesiastici, contrastarono la sua investitura.

Il primo periodo della sua vita si concluse il 17 maggio 1437 quando Eugenio IV, su consiglio del cardinale Branda Castiglioni, lo inviò come Legato a Costantinopoli insieme ai vescovi Antão Martins de Chaves di Porto, Cristoforo Garatoni di Crotone, Pierre de Versailles di Digne ed al cardinale Francesco Condulmer, con l'intento di intessere colloqui in vista di una riunificazione delle Chiese d'Oriente e d'Occidente. La legazione fu coronata da un enorme successo, tanto che Cusano rientrò accompagnato dall'Imperatore Giovanni VIII di Bisanzio, dal patriarca di Costantinopoli Giuseppe II, dai cardinali Isidoro di Kiev e Basilio Bessarione e dal filosofo Giorgio Gemisto Pletone e sbarcarono l'8 febbraio 1438 a Venezia. Insieme si recarono a Ferrara, dove Eugenio IV aveva spostato la sede del concilio.

I conciliaristi restati a Basilea tentarono, spalleggiati dalle Università, di schierare la Chiesa contro il Papa, proclamando decaduto Eugenio IV ed eleggendo in sua vece un antipapa, il Duca di Savoia Amedeo VIII sotto il nome di Felice V: si era giunti al piccolo scisma d'Occidente.[1]. Inoltre il 17 marzo 1438 i principi elettori, eleggendo Alberto II d'Asburgo, avevano dichiarato, col beneplacito dell'imperatore, la loro neutralità tra Eugenio IV e il concilio di Basilea. Perciò Eugenio IV, per ottenere il loro appoggio, schierò in campo i migliori uomini, tra i quali Niccolò Albergati, Tommaso Parentucelli, Juan de Carvajal e il Cusano, che, per il suo impegno, fu chiamato da papa Pio II 'Hercules Eugeniorum'. Da Ferrara Cusano andò alla Dieta di Norimberga, durante la quale si scontrò con Thomas de Courcelle, pseudocardinale creato dall'antipapa Felice V.

Su pressione di Cosimo il Vecchio, nel 1439 il concilio venne trasferito a Firenze. Il capostipite dei Medici presiedette alla riunificazione (effimera) fra la chiesa latina, rappresentata da Papa Eugenio IV, e quella bizantina, rappresentata dall'Imperatore Giovanni VIII Paleologo e dal patriarca Giuseppe. La riunificazione sarebbe dovuta avvenire sul piano dogmatico e disciplinare, ma si sarebbero dovute mantenere le differenze sul piano liturgico. Cusano partecipò anche all'assedio di Foligno nel 1439 (dove comandò le truppe papali con il cardinale e condottiero Giovanni Maria Vitelleschi e con Ranuccio Farnese il Vecchio), alla Dieta di Magonza nel 1441 (durante la quale espulse Ludovico di Teck, patriarca di Aquileia, perché costui era favorevole alle tesi dei conciliaristi) alla Dieta di Francoforte 1442 (durante la quale si oppose alle tesi del Concilio esposte dallo pseudocardinale Niccolò Tedeschi) ed alla Dieta di Aschaffenburg nel 1447 insieme ad Enea Silvio Piccolomini, durante la quale i principi tedeschi riconobbero l'autorità di papa Eugenio IV e sfiduciarono l'antipapa Felice V.

Cusano appoggiò il tentativo, proposto da Eugenio IV, di indire una crociata nel 1444 contro i musulmani, capeggiata da Giorgio Castriota Scanderbeg, appoggiato dal re di Napoli Alfonso V d'Aragona. Nel De pace fidei (Sulla pace di fede), immagina una riunione al vertice nel cielo di rappresentanti di tutte le nazioni e le religioni. Cusano in questo trattato attaccò gravemente Jan Hus e tutta la Boemia. La conferenza di Basilea convenne che non vi può essere una "religio in varietate rituum", cioè una sola fede che si manifesta in diversi riti. La finestra di dialogo, peraltro, presuppone la maggiore precisione del cristianesimo rispetto ad altre religioni.

Quando Eugenio IV morì, Cusano fu nominato camerlengo, perciò gli fu precluso il papato, e divenne Papa Niccolò V, suo amico di lunga data. Papa Niccolò V nel 1448 lo nominò cardinale della Basilica di San Pietro in Vincoli, titolo cardinalizio che conservò fino al 1464. Nel 1450 venne inviato insieme a Enea Silvio Piccolomini (all'epoca vescovo di Trieste) come ambasciatore dall'imperatore Federico III d'Asburgo per negoziare il matrimonio di questi con la principessa Eleonora d'Aviz. Nel 1452 in visita al ghetto di Francoforte ordinò che tutti i maschi ebrei dovessero indossare degli anelli gialli sulle maniche delle giacche, e tutte le ebree dovessero portare un velo blu; tuttavia questa legge fu osservata solo per un breve periodo. In questo stesso anno, il 12 dicembre, assistette nella basilica di Santa Sofia all'unione simbolica della Chiesa d'Oriente con la Chiesa d'Occidente alla presenza di Costantino XI Paleologo.

Partecipò anche al Concordato di Vienna, dove regolamentò insieme a Federico III d'Asburgo gli affari ecclesiastici del regno e le relazioni tra i patrizi e la Curia romana. Mentre soggiornava a Lubecca conobbe anche Adolfo VIII di Schaumburg; Cusano lo ospitò più volte in Italia.

Il 3 dicembre 1458 fondò nella città natale il Cusanusstift (Ospedale di San Nicola), un ospedale di carità in stile gotico, per 33 persone (in memoria degli anni di Cristo), di cui 6 nobili, 6 sacerdoti e 21 persone comuni. Nel Cusanusstift vi sono ancora una cantina celeberrima nel Tirolo e una delle più ricche biblioteche europee, la Biblioteca dell'Ospedale di san Nicola a Bernkastel-Kues, dove sono custodite tutte le opere del cardinale Cusano ed altri 1841 manoscritti (tra cui 132 incunaboli, 153 titoli del XVI secolo, 323 del XVII, 550 dei XVIII e 683 del XIX), divisi in argomenti (308 titoli di teologia pastorale, omiletica e catechesi; 226 di letteratura ascetica e mistica; 128 Borse di studio ed esegesi biblica, tra cui 33 del Nuovo Testamento; 118 di diritto ecclesiastico; 68 di liturgie e breviari della Santa Messa; 64 di letteratura dogmatica; 31 di patristica, tra cui 20 edizioni di testi dei Padri della Chiesa; 12 di scolastica; 21 di consigli e sinodi, in particolare del Concilio di Trento; 13 di biografie ed agiografie; 244 di storia; 91 di letteratura, inclusi i classici antichi in 41 edizioni del XVI e XVII secolo, il resto appartenente alla narrativa, letteratura e grammatica; 34 di storia dell'Arte; 30 di filosofia dell'educazione e psicologia; 57 di scienze, geografia e cosmologia; 55 opere di consultazione e dizionari di lingua). Il chiostro e la cappella del monastero (dove è custodito il cuore del cardinale) sono dei punti culminanti dell'Ospedale di san Nicola, santo patrono dei marinai e della famiglia Cusano.

l 23 marzo 1450 Cusano fu eletto Vescovo-principe di Bressanone da Niccolò V; Sigismondo d'Austria quindi si autoproclamò duca di Bressanone e fece costruire all'esterno della cittadina un castello tuttora esistente, posseduto dai suoi discendenti. Cusano si batté aspramente contro il duca Sigismondo, che tentava di eliminare dalle sue terre la figura del Vescovo-conte, cui spettava il possesso della Valle Isarco, della Val Pusteria e dell'Engadina. Sigismondo intanto aveva nominato Principe-Vescovo di Bressanone Leonhard Wismair, ma il 25 marzo 1450 giunse da Roma la notizia della nomina di Cusano perciò ci fu un accordo a Salisburgo e il Duca riconobbe la carica a Cusano, su pressione del Papa. Dopo qualche anno però, Cusano entrò in conflitto con i nobili tirolesi, fedeli a Sigismondo, capeggiati dal conte Georg Künigl e fomentati da una guida spirituale, tale Verena von Stuben, badessa del convento benedettino di Castel Badia presso Brunico, che fu scomunicata dal Cusano, dopo che il suo esercito sconfisse i nobili in una battaglia a Marebbe, il 5 aprile 1458. Il 14 luglio 1457 però Cusano fu costretto a ritirarsi da Bressanone dopo alcuni tentativi di agguato, diverse minacce di morte e tentativi di avvelenamento e si rifugiò al castello di Andraz fino al 1458, quando si scontrò con Gregor Heimburg, che era appoggiato dal Duca Sigismondo. Subì perciò l'imprigionamento nel 1460 da parte di Sigismondo, che, per questo, venne scomunicato da Papa Pio II; Cusano riuscì a fuggire al castello di Brunico dove fu assediato da Sigismondo con 4000 fanti e 1000 cavalieri, e fu libero solo dopo che ebbe firmato un trattato di resa contro la sua volontà; il 27 aprile 1460 si recò a cavallo nella Valle d'Ampezzo e poi fuggì verso lo Stato della Chiesa, fermandosi ad Orvieto.

Recatosi a Valladolid nel 1453 Cusano capeggiò il consiglio convocato per il processo di stregoneria intentato contro Álvaro de Luna, il quale fu trovato colpevole, condannato a morte e giustiziato, il 2 giugno del 1453. Nel 1454 fu inviato da Niccolò V presso Ludwig von Erlichshausen, Gran Maestro dell'Ordine Teutonico, e presso Casimiro IV di Polonia, sostenitore dei ribelli prussiani nella guerra dei tredici anni, per intavolare trattative di pace e rivolgere gli eserciti contro i Turchi. Nel 1459 Pio II, recatosi al Convegno di Mantova, lo nominò Legato pontificio e Vicario generale in temporalibus di Roma, dove fu un membro della Curia ed elaborò insieme con il vescovo Domenico Domenichi un piano di riforma della Chiesa che però rimase inattuato, infatti espresse la sua amarezza dicendo "Non mi piace nulla, tutto ciò che viene spinto alla curia, è in rovina, nessuno fa il suo dovere. Quando sono al Concistoro per parlare di riforma, mi sento ridicolo". In questo periodo scrisse De Cribratione Alchorani, una consapevole benigna interpretazione di brani del Corano, precedette la lettera di Pio II al Sultano Maometto II e ne costituì un presupposto culturale. Partecipò ai negoziati per porre fine alla Guerra dei Cent'anni tra la Francia e l'Inghilterra e agli accordi di Wiener Neustadt che gli avrebbero consentito di tornare a Bressanone. Nel 1461 si ammalò gravemente di gotta ma fu curato da un famoso medico dell'epoca, Pierleone Leoni. Nel 1464 fu incaricato insieme a Berardo Eroli di giudicare la questione boema relativa all'eresia del Re Giorgio di Boemia, e alla sua competenza in questo campo fecero ricorso anche dei privati. Mentre insieme a Niccolò Forteguerri si dedicava alla preparazione di una crociata indetta da papa Pio II contro i Turchi che aveva invaso Costantinopoli nel 1453, morì nel 1464 a Todi tre giorni prima della morte di papa Pio II e poco prima della capitolazione di Sigismondo d'Austria. Attualmente il cardinale Cusano è sepolto nella basilica di San Pietro in Vincoli a Roma in una tomba marmorea realizzata da Andrea Bregno, ma il suo cuore fu portato a Bernkastel-Kues, in Renania , suo borgo natale.

Nicola Cusano Dove ha soggiornato

Castel Badia

 Frazione Castelbadia, 38 - 39030 San Lorenzo di Sebato - Bolzano
Abbazia/Convento, Castello

Il Castello di Sonnenburg si trova a San Lorenzo di Sebato, nei pressi di Brunico, in provincia di Bolzano. Con alle spalle una storia molto movimentata il castello oggi è sede di uno dei più... vedi

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