Personaggio storico Ugo Ojetti

Nato nel: 1871  - Deceduto nel: 1946
Figlio della spoletina Veronica Carosi e del noto architetto Raffaello Ojetti, personalità di vastissima cultura, consegue la laurea in Giurisprudenza e, insieme, esordisce come poeta (Paesaggi, 1892). È attratto dalla carriera diplomatica, ma si realizza professionalmente nel giornalismo politico. Nel 1894 stringe rapporti con il quotidiano nazionalista La Tribuna, per il quale scrive i suoi primi servizi da inviato estero, dall'Egitto.
Nel 1895 diventa improvvisamente famoso per il saggio Alla scoperta dei letterati (Milano, 1895), ritratti di scrittori celebri dell'epoca redatti in forma di interviste, genere all'epoca ancora in stato embrionale. Scritto con uno stile che si pone fra la critica ed il reportage, il testo viene considerato, e come tale fa discutere, un momento di analisi profonda del movimento letterario dell'epoca. L'anno seguente Ojetti tiene a Venezia la conferenza “L'avvenire della letteratura in Italia”, che suscita un vasto numero di commenti in tutto il Paese.
I suoi articoli diventano molto richiesti: scrive per Il Marzocco (1896-1899), Il Giornale di Roma, Fanfulla della domenica e La Stampa. La critica d'arte occupa la maggior parte della sua produzione. Nel 1898 inizia la collaborazione con il Corriere della Sera, che si protrae fino alla morte.
Tra il 1901 e il 1902 è inviato a Parigi per il Giornale d'Italia; dal 1904 al 1909 collabora a L'Illustrazione Italiana: tiene una rubrica intitolata “Accanto alla vita”, che poi rinomina “I capricci del conte Ottavio”.
Nel 1905 si sposa con Fernanda Gobba e prende domicilio a Firenze; dal matrimonio tre anni dopo nasce la figlia Paola. Dal 1914 abiterà stabilmente nella vicina Fiesole. Invece trova nella villa paterna di Santa Marinella (Roma), soprannominata “Il Dado”, il luogo ideale in cui riposarsi, trascorrere le sue vacanze e scrivere le sue opere. Partecipa come volontario alla prima guerra mondiale, scrivendo anche il secondo volantino, giudicato più efficace di quello del D'Annunzio, che fu sparso in 350.000 copie nei cieli di Vienna, nell'impresa del 9 agosto 1918.
Nel 1920 fonda la sua rivista d'arte, Dedalo (Milano,1920-1933), dove si occupa di storia dell'arte antica e moderna. Sul finire del decennio inaugura una nuova rivista, Pegaso (Firenze, 1929-1933). Infine, lancia la rivista letteraria Pan, fondata sulle ceneri della precedente esperienza fiorentina. Tra il 1925 e il 1926 collabora anche a La Fiera Letteraria. Tra il 1926 ed il 1927 è direttore del Corriere della Sera.
È tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925 ed è nominato Accademico d'Italia nel 1930. Fa parte fino al 1933 del consiglio d'amministrazione dell'Enciclopedia Italiana. Ojetti organizza numerose mostre d'arte e dà vita ad importanti iniziative editoriali, come Le più belle pagine degli scrittori italiani per l'editrice Treves e I Classici italiani per la Rizzoli.
Collaborò anche con il cinema: sua è nel 1939 l'adattamento per la prima edizione sonora de I promessi sposi, che costituì la base della sceneggiatura per il film del 1941 di Mario Camerini.
Aderì alla Repubblica Sociale Italiana e alla liberazione di Roma, nel 1944, fu radiato dall'Ordine dei giornalisti. Visse gli ultimi anni nella sua villa Il Salviatino, a Fiesole, dove morì nel 1946.

Ugo Ojetti Dove ha soggiornato

Il Salviatino

 Via del Salviatino, 21 - 50137 Fiesole - Firenze
Palazzo

Il Salviatino è un lussuoso ed esclusivo hotel 5 stelle ricavato da una villa cinquecentesca situato nella prestigiosa zona del Salviatino di Fiesole. Immerso in un meraviglioso spazio verde e con... vedi

Servizi offerti

Affitto per Cerimonie / Convegni, Centro Benessere / SPA, Hotel

Epoca
Cinquecento

Dove
Italia, Firenze