Il caffè Quadri è un antico, esclusivo locale che si trova ancor oggi in piazza San Marco e racchiude la tradizione della straordinaria città di Venezia. Una sosta di classe in uno degli scenari più suggestivi al mondo. Un locale, o meglio un caffè, rimasto fedele a sé stesso nel corso dei secoli e che da sempre attrae personalità di spicco ma che ha saputo rinnovarsi, in modo che ogni ospite possa provare la sensazione di non essere solo al cospetto di un grande passato, bensì in un locale moderno, vivo e aggiornato ai criteri della qualità, della bontà e della salubrità delle proposte.
Caffè Quadri Storia
Il locale apre nel 1638 con il nome "Il Rimedio", dovuto al vino
malvasia venduto all’interno che si riteneva “rinvigorisse le membra e
risvegliasse lo spirito”. Il 28 maggio 1775, Giorgio Quadri sbarca a
Venezia dopo aver lasciato Corfù insieme alla moglie Naxina, che ebbe
l’idea di investire gli averi di famiglia in un locale che vendesse
“l’acqua negra bollente”, il
caffè, bevanda sempre più alla moda nella cosmopolita Venezia. In città
era molto diffusa la semente che i Turchi chiamavano «khavè»: nel 1683
sotto le Procuratie Nuove della Piazza San Marco era già stata aperta la
prima bottega che la vendeva.
Nel periodo in cui il Quadri venne
inaugurato si contavano ben 208 locali, di cui ventiquattro solo sulla
Piazza.
I due innamorati acquistarono quindi l’allora
Rimedio, sotto le Procuratie Vecchie. Inizia così la storia del
Grancaffè Quadri, che avrà un altro passaggio cruciale nel 1830, quando
la gestione passa ai fratelli Vaerini. I due imprenditori ristrutturano
gli interni aggiungendo il Ristorante Quadri al piano superiore. Il piano terreno venne decorato con stucchi in tinte pastello, con
prevalenza dei colori verde e giallo, e completato con vedute e scene di
vita veneziana, opera del pittore Giuseppe Ponga, ispirate allo stile
di Pietro Longhi.
Intorno a una tazza di caffè, preso
al bancone o al tavolino, si raccolgono da secoli politici, mercanti,
plebei e gentiluomini, a discutere di politica, a preparare rivoluzioni e
congiure, a condurre affari e faccende amorose. Nel libro degli ospiti
del Quadri figurano Stendhal, Lord Byron (nei tre anni veneziani sempre a
caccia di ragazze, da un caffè all’altro), Richard Wagner e Honoré De
Balzac, che lo visitò nel 1837.