Villa Godi Malinverni domina la valle dell’Astico con un paesaggio naturale di rara suggestione. Prima villa realizzata da Andrea Palladio nel 1542, oggi ospita al suo interno un rinomato ristorante, “Il Torchio Antico” e un importante museo dedicato ai fossili.
Villa Godi Malinverni Storia
E’ la
sintesi dello spirito di un genio al suo nascere, è il simbolo di un’epoca di
passaggio e dei suoi lasciti. Evitare toni solenni per definirla risulta
davvero difficile. Villa Godi Malinverni è la prima villa realizzata nel 1542
da Andrea Palladio, l’artista che nel breve lasso di un quarantennio
rivoluzionò la storia dell’architettura, creando uno stile inconfondibile
ammirato fino ai giorni nostri.
Il piano
nobile del corpo centrale è scandito da una loggia, da cui si gode di una
splendida vista e da nove salone
interamente arredati con mobili del Seicento e del Settecento italiano e
affrescati da grandi autori, quali Gianbattista Zelotti, Battista Del Moro e
Gualtiero Padovano Chi giungerà qui per visitarla, certo non potrà sottrarsi al
desiderio di vivere da ospite in questa realtà da sogno. Gli eredi dei
Malinverni, che tuttora vi risiedono, aprono la loro dimora al pubblico per
visite guidate, mostre di pittura, rassegne enogastronomiche, mercatini di
antiquariato, aste, rappresentazioni teatrali, sfilate allegoriche e riservano
alcuni ambienti all’attività ristorativa.
La villa possiede una biblioteca, distribuita in tre sale e comprende circa 6.000 volumi. La maggior parte è costituita da opere di letteratura, di filosofia, di religione e di arte. Nella biblioteca vi sono dipinti di Palizzi, Sala, Amos Nattini, Morelli, Faruffini, Bossoli, Gioli, e bronzi di Gemito.
La cucina è ritenuta una delle più caratteristiche e rappresentative del '500. Comprende un grande camino dell'epoca, un secchiaio con a parte uno scalda acqua, un forno per pane oltre a mobili diversi. Il camino è munito di girarrosto dell'epoca.
E se nella
villa si respira l’aria rarefatta di una leggendaria aristocrazia, tutt’altra
atmosfera regna al ristorante annesso Torchio Antico, nella barchessa adiacente.
Improntato a uno stile rustico e informale, con vecchi attrezzi di contadini,
un’antica carrozza e un torchio del 1780 in bella mostra, offre i piatti
classici della cucina vicentina stagionale, riproposti con variazioni e tocchi
di fantasia che attingono ai ricettari del Rinascimento.
La
riconosciuta professionalità dello chef e della sua squadra permette di
organizzare stimolanti serate enogastronomiche. Nel periodo estivo il servizio
si svolge sotto il portico palladiano, affacciato sugli immensi giardini della
villa e le sue piante secolari.
Durante la Prima Guerra Mondiale, l'offensiva austriaca nel Trentino si arrestò ai margini dell'altopiano di Asiago (Vi). Il Comando inglese, con Lord Cavan, Capo dello Stato Maggiore britannico di Sua Maestà si insediò a Villa Godi, avendo al suo seguito il Principe di Galles, allora capitano, e vi restò fino alla fine della guerra, quasi un anno.
Il paese di Lugo (Vi) ricorda ancora il soggiorno del Principe del Galles, le feste che a volte si davano in villa, con inviti anche a persone del luogo. L'attuale salone destinato a Galleria dell'Ottocento era allora adibito a museo di fossili con vetrine che rivestivano le pareti. Il Principe di Galles ne approffittava per giocare a tennis a scapito dei vetri delle vetrine.
Nel primo dopoguerra, il 14 maggio 1923, Villa Godi venne visitata dai Reali del Regno Unito.
La villa
custodisce, come già detto, l’importante Museo dei Fossili, fondato a metà
dell’Ottocento, dove si può ammirare la palma fossile più lunga al mondo (ben 9
metri). Ultimo gioiello del monumento è la sala convegni: interamente
climatizzata, ha una capacità di 200 posti ed è arricchita alle pareti da una
collezione di pitture dell’Ottocento italiano e dal famosissimo dipinto di
Annigoni , “La Strega”.