Il pittoresco Castello di Giomici, risalente all’anno 1000, sorge al centro di una vasta tenuta agricola, con saloni, corte e giardino di famiglia per aperitivi e ricevimenti. All’interno della struttura sono presenti alcuni lussuosi appartamenti e camere e una piccola chiesa parrocchiale del 1200.
Castello di Giomici Storia
Secondo la leggenda il castello avrebbe preso il nome da tale Glomisso, nobile tedesco sceso in Italia al seguito di Ottone III di Sassonia, che ne fu il primo signore. Successivi feudatari furono i conti Suppolini, signori di Casacastalda e Compresseto, ed i conti di Coccorano di discendenza Longobarda. Federico Barbarossa ne assegnò il possesso prima ad Assisi (1160), poi a Gubbio (1163), privilegio confermato anche dagli altri imperatori: Enrico VI, figlio del Barbarossa, e da Ottone IV.
Le prime testimonianze sulla presenza della famiglia Vagni al castello di Giomici risalgono al 1412. Da allora, nonostante le molte vicissitudini e le svolte storiche che hanno coinvolto questo luogo, per secoli al centro di conflitti bellici fra Assisani, Eugubini e Perugini, i Vagni hanno sempre mantenuto il ruolo di castellani, che oggi condividono con i loro ospiti. Questo è il luogo ideale per chi sia alla ricerca della semplicità e delle antiche tradizioni, ma anche II contesto storico-naturalistico è di grande fascino. Il maniero domina un borgo medievale del XII secolo perfettamente conservato, circondato da oltre 160 ettari di terreno coltivati a ulivi e vigneti e da prati in cui pascolano liberi cavalli avellinesi e mandrie di bovini di razza chianina. Completano questo quadro bucolico due laghetti, accessibili agli ospiti per la pratica della pesca sportiva.
L’offerta per l’alloggio è molto varia e comprende appartamenti di varia metratura e tipologia, Alcuni di essi sono distribuiti nel castello - particolarmente suggestivo quello al terzo piano con terrazza sulla torre -, altri sono ricavati nei locali un tempo adibiti a stalla, altri ancora in una serie di antichi casolari in pietra distribuiti in vari punti della tenuta, a una distanza di circa due o tre chilometri. Gli arredi sono quelli tipici delle case di campagna, con mobili in arte povera e ferro battuto, caminetti in mattoni e soffitti con travi di legno, che contribuiscono a creare atmosfere calde e ricche di charme. Sono compresi nelle tariffe del soggiorno l’uso della piscina, situata in prossimità del casolare Palombaro, campi da calcetto, beach volleyball e biciclette, mentre è ritenuto extra l’affitto dei cavalli per lezioni di equitazione. Un’esperienza davvero particolare è poi la ricerca dei tartufi con cani addestrati nei terreni di proprietà.
Per chi volesse provare la cucina locale, a Valfabbrica si trovano numerosi ristoranti e trattorie tipiche, mentre presso il punto vendita dell’azienda sono acquistabili vino, olio e altri prodotti, che prolungheranno il ricordo di questa esperienza anche dopo il ritorno a casa.
Adiacente al castello si trova la parrocchiale di S. Michele Arcangelo, sorta intorno al 1154, nel cui interno si trovano frammenti di affreschi di Matteo da Gualdo e una pala d’altare in ceramica di stile robbiano, mentre nell’abitazione di residenza della famiglia Balestra si conservano gli affreschi degli antichi conti di Giomici, Rinaldo e Ugolino II.