La Rocca Meli Lupi di Soragna è una fastosa residenza risalente al XIV secolo che ancor oggi è residenza dei principi Meli Lupi. Al suo interno, tra le 98 stanze della struttura, sono conservati cicli pittorici e decorazioni a fresco di Cesare Baglione, Nicola Dell’Abate, Ferdinando e Francesco Galli Bibiena, mentre all’esterno è presente un magnifico giardino all’inglese.
Rocca Meli Lupi di Soragna Storia
Edificata nel 1385 per volontà del marchese Bonifacio Lupi, feudatari di Soragna per concessione di Carlo IV, la rocca si presenta come un fortilizio a pianta quadrangolare con quattro torri merlate agli angoli ed una quinta al centro della facciata principale.
In quel tempo ricco di contrasti tra feudatari la rocca era munita d’ogni difesa contro gli eventuali attacchi esterni, ma col passare dei secoli le lotte tra famiglie divennero via via più rare facendo così venir meno le finalità difensive della struttura. Il castello poté così subire una trasformazione diventando un signorile e comodo palazzo: consistenti rifacimenti strutturali avvennero nel Cinquecento e Seicento fino ad acquisire l’aspetto di sfarzosa residenza principesca che tutt’oggi conserva. Ulteriori modifiche vennero apportate nel ‘700 e ‘800 ad opera del parmigiano Angelo Rasori e del piacentino Antonio Tomba.
La Rocca è esempio prezioso e perfettamente conservato del primo barocco: nelle sue sale sono infatti conservati gli originali mobili e arredi realizzati in buona parte a Venezia. Sono tuttavia presenti testimonianze da altri stili, sia di scuola parmense che lombarda.
Numerosissime sono le opere presenti tra le mura di questa splendida residenza: tra gli ambienti visitabili la Sala Rossa, con i suoi paesaggi dipinti dal Brescianino e i ritratti di Giampaolo Meli Lupi e della consorte Ottavia Rossi; il Salone Baglione, con affreschi realizzati da Cesare Baglione nel XVI secolo ispirati alle decorazioni pompeiane; la Sala del Biliardo Antico dove è possibile ammirare i ritratti di famiglia, tra i quali la famosa Donna Cenerina; il Gabinetto dorato con soffitto in legno di Giuseppe Bosi; la Sala degli Stucchi, con affreschi di Francesco e Ferdinando Galli Bibiena, perfetta testimonianza del barocco di fine ‘600; la Galleria delle monache risalente a fine XVII secolo con i ritratti della famiglia Farnese.
Nel 1709 Giampaolo Maria ottenne, dall'imperatore Giuseppe I, che il marchesato fosse innalzato a Principato del Sacro Romano Impero con diritto di battere moneta. Il titolo di Principe da allora viene portato dal primogenito della famiglia.
Passando all’esterno troviamo lo splendido giardino, le cui prime notizie risalgono al 1542. Fu nel '700 però che grazie all’opera di artisti come Giovanbattista Bettoli, vide la luce un ampio giardino all’italiana, mentre nel 1833 lo spazio verde fu trasformato in parco all’inglese per opera di Luigi Voghera di Cremona. Oltre a un suggestivo lago artificiale circondato da alberi secolari, troviamo qui varie statue raffiguranti divinità mitologiche e il “Cafè-haus”, una piccola costruzione in stile neoclassico.
La fastosa dimora dei principi è a disposizione per l’organizzazione di meeting e congressi di grande prestigio. A disposizione sono presenti varie sale di diversa metratura che possono accogliere fino a 300 persone, mentre la cappella privata è disponibile per le cerimonie nuziali a cui far seguire il banchetto in un’atmosfera ricca di fascino ed eleganza.
L'attuale Principe Diofebo, oltre alla sua attività nel settore agricolo, prosegue nell'attività di apportare migliore nell'attività turistica e nel campo musicale.