Il Castello di Piovera sorge nell'abitato rurale di Piovera e ne domina con l'imponente facciata la piccola piazza. Circondato da un vasto parco di 30 ettari, il complesso è completamente visitabile, arredato dalle cantine alle torri. Oltre alle visite guidate tra i vari percorsi, al castello è possibile organizzare manifestazioni ed eventi di ogni genere, da concerti a mostre d'arte, convegni a matrimoni, sempre circondati dalle favolose atmosfere di una dimora d'epoca.
Castello di Piovera Storia
Il Castello di Piovera nasce come fortezza per la difesa del territorio nel XIV sec. su antecedenti accampamenti romano, longobardo e carolingio (Castrum Pioperae) e sulle vestigia di un convento, probabilmente templare; rimaneggiato nel XVI sec. e in età tardo barocca con interventi che però non hanno intaccato la sua struttura originaria.
Tra i rari castelli di pianura sorge come postazione in una terra prodiga perché benedetta dalla confluenza di molte correnti d’acqua, in una posizione privilegiata, per il passaggio dei ricchi mercanti sulla famosa “Via del Sale” e dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena da Roma a Parigi.
Passato indenne sotto numerose dominazioni, dai Visconti di Milano, signori del territorio nel 1300, che ne ordinarono la costruzione, ai Mandelli, poi agli Sforza, ai Gallarati, ritornò ai Visconti.
Dal 1500 la proprietà passò al colonnello don Alvaro De Sandez, inaugurando con questa donazione il titolo marchionale. Quindi a Don Carlo Omodeo e dal figlio di quest’ultimo al nobile genovese Francesco Maria Balbi che ne otteneva l’investitura come ultimo feudatario da Amedeo III di Savoia nel 1651.
I marchesi Balbi mantennero il possesso del vasto territorio agricolo e del castello fino al XX sec. facendo ampie opere di ristrutturazione che trasformarono la poderosa fortezza trecentesca in dimora signorile conferendo all’insieme un aspetto romantico.
Gli ultimi eredi, i nobili D’Oria e Odescalchi lo cedettero all’attuale proprietario, loro cugino, il conte Niccolò Calvi di Bergolo alla fine degli anni ’60.
Quest’ultimo ha creato all’interno del castello e nel giardino suggestivi e interessanti percorsi storico-artistici aperti al pubblico che accompagna con la sua carismatica presenza.