Gli Adorno sono stati una famiglia patrizia di Genova, che diede alla Repubblica numerosi dogi. Estintasi nel 1634, i titoli, i feudi ed il cognome furono ereditati dalla famiglia Botta di Milano, che da allora si chiamò Botta Adorno. La famiglia Botta è attestata a partire dal 1298, con il capostipite Simone Botta, cittadino di Cremona. I Botta Adorno si estinsero nel 1882. La linee degli Adorno de la val Pasturezza furono capostipite dei Pastorino.
Secondo un'antica leggenda, riportata da Amedeo Pescio, questa famiglia ha origine da un nobile di origine tedesca, che nel XII secolo, venne in pellegrinaggio con molti altri pellegrini fino a Genova, perché credevano che sarebbero potuti arrivare in Terra Santa attraverso il mare, attendendo lo stesso prodigio che era accaduto a Mosè nel Mar Rosso. Dopo giorni di lunghe attese, quasi tutti tornarono in Germania, mentre alcuni rimasero in Genova, tra cui questo nobile di nome Adorno. È però più probabile che la famiglia abbia avuto origine e tratto il nome dalla omonima borgata di Adorno, nei pressi di Taggia, nell'estrema riviera di Ponente; è lungo la valle di Pasturezza, detta poi Vallechiara, che la famiglia iniziò a possedere diverse abitazioni. Un primo ricordo del casato lo si trova in un documento notarile che riguarda Anna Felice vedova di Adorno, redatto il 12 gennaio 1186.
Lo stesso personaggio lo si trova anche in un altro documento notarile del 15 ottobre 1210; da questa coppia nascono Barisone e Pietro (1212), dal quale Barisone, derivano i rami successivi della famiglia. Essa nei primi tempi visse con profitto di mercatura, tanto da accumulare grandi ricchezze, che furono alla base della successiva potenza.
Secondo alcuni storici, per Barisone si intendeva un soprannome(cognome) o un nome di battesimo. Alcuni presumono che tra questo Barisone Adorno e Barisone I re di Sardegna ci fosse una relazione di parentela. Altre notizie storiche su Barisone Adorno si hanno in Francia, nel monastero di Chiaravalle (poi prigione di stato), nel quale c'èra una vetrata che ritraeva un cavaliere presentato da San Bernardo Abate di Chiaravalle al Papa Eugenio III nell'anno 1148, al ritorno della seconda crociata, con l'iscrizione del nome: Barisone Adorno. Dagli alberi genealogici, questo Barisone Adorno(in alcuni atti notarili chiamato semplicemente Adorno) risulta essere terzo figlio di Barisone di Lacon Serra, Giudice di Arborea, poi re di Sardegna, e di Pelegrina Lacon Caller.
Molti sono i rami in cui si divise la casa Adorno, uno dei quali, quello dei Conti di Montegil, vissé in Spagna. Confluì, poi, in questa famiglia il vecchio casato dei Campanaro, dei quali Nicolò, nel secolo XIV, sposò Margherita Adorno, figlia di Adornino di Guglielmo e sorella dei dogi Giorgio ed Antoniotto senior, sostituendo ai suoi figli il cognome paterno con quello più prestigioso della loro madre.
Altri rami si stabilirono anche in Germania e in Sicilia, nelle città di Messina, Siracusa e Palermo, fino alla sua estinzione nel 1846. A Messina gli Adorno godettero di nobiltà nel periodo che va dal secolo XVI al secolo XVII; si ricorda il nobile Antonio Adorno che viene citato nella Mastra nobile del Mollica dell'anno 1600 nella lista XIV. Un altro ramo lo troviamo a Siracusa, appartenente al ceto borghese e insignito della carica senatoria, come rappresentante del ceto cittadino; a ricoprire questa carica fu Carmelo Adorno negli anni 1746, 1754 e 1757. Successivamente questa famiglia entrò nella nobiltà cittadina, e Giovanni Adorno ricoprì la carica di Senatore nell'anno 1796. A Siracusa ci furono altri Adorno, ma degno di ricordo è Giorgio Adorno, patrizio genovese, cavaliere dell'Ordine di Malta, morto in Sicilia dopo il 18 settembre del 1565; questo Giorgio lasciò una discendenza ancora residente in Siracusa che, successivamente si imparentò con gli Avolio (ancora oggi si trovano testimonianze nella corte degli Avolio situata nell'isola di Ortigia).