Ronald Wilson Reagan, 40° Presidente degli Stati Uniti d’America, nasce a Tampico, paesino dell’Illinois, il 6 febbraio 1911 da una famiglia di origini piuttosto umili. Da ragazzo lavora come guardaspiaggia (salvando nel corso di 7 anni 77 persone dall’annegamento) e per pagarsi gli studi universitari fa uso della sua prestanza fisica divenendo un discreto giocatore di football. Nel 1932 si laurea in scienze sociali all’Eureka college, passando poi al giornalismo sportivo acquistando notorietà come radiocronista.
Dalla radio il giovane Reagan fa il salto nel mondo del cinema, prendendo parte a circa 50 film, ma è costretto a interrompere l’attività di attore con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, partecipandovi con i gradi di capitano nei ranghi della Air Force. Alla fine del conflitto torna ad Hollywood iniziando anche l’attività politica come presidente del sindacato degli attori prendendo parte all’epurazione Maccartista che condusse all’allontanamento dagli studios gli elementi ritenuti filocomunisti e anarchici. In questo periodo divorzia anche dalla moglie Jane Wayman, convolando nuovamente a nozze con la giovane attrice Nancy Davis che gli resterà a fianco per il resto della vita.
Nel 1964 entra in politica a tempo pieno appoggiando la campagna presidenziale del repubblicano Goldwater, mentre nel 1966 viene candidato a Governatore della California ottenendo una vittoria schiacciante, venendo anche rieletto nel 1970.
Nel 1980 i repubblicani puntano su Reagan per la corsa alla Casa Bianca contro il presidente uscente Jimmy Carter ottenendo anche qui una vittoria massiccia e restando in carica fino al 1989. La sua presidenza è caratterizzata da un’impostazione liberale sul piano economico, la cosiddetta “Reaganomics”, e per l’intensa attività di politica estera che porterà ad una distensione nei rapporti con l’URSS di Michail Gorbacev.
Alla fine del secondo mandato, concluso con una popolarità altissima, si ritira in California, da dove, con una lettera aperta agli Stati Uniti, annuncia di essere affetto dal morbo di Alzheimer, malattia che lo costringerà ad annullare le apparizioni pubbliche e ad un’assistenza continua fino alla morte, sopravvenuta nel 2004 all’età di 93 anni.