L’antichissima storia del Castello di Bibbione è ritrovabile in documenti risalenti al 997 quando fu eretto dai Cadolingi di Montecascioli e fin da allora domina la valle di Pesa. Attualmente, oltre ad essere sede di un agriturismo, con i suoi suggestivi spazi è cornice ideale per ogni tipo di evento ed offre gli appartamenti degli edifici borgo circostante in affitto.
Castello di Bibbione Storia
Eretto dai Cadolingi di Montecascioli, il Castello di Bibbione è documentato in antichissimi manoscritti fin dal 997 col nome di Castrum Bibionis. Munito di una cinta muraria, che nel passato serviva quale ultima difesa dei suoi abitanti, il Castello domina un borgo medievale e antiche case situate lungo il pendio della collina, le cui terre raggiungono la sottostante via Cassia e al fiume Pesa. Le fondamenta del Castello risalgono al IX secolo, la costruzione fu ultimata nell’anno 1000, mentre i primi nuclei in pietra e sasso delle case coloniche risalgono alla seconda metà del XIII secolo. Nel Rinascimento, furono tolti i merli e la fortificazione fu trasformata in residenza di campagna. Una particolarità del Castello è il passaggio sotterraneo che si snoda per centinaia di metri fino alla piana del fiume. Questo passaggio segreto, certamente usato durante gli assedi per gli approvvigionamenti, è stato esplorato soltanto nel suo primo tratto. Dal 1124, i nuovi proprietari delle terre, i Buondelmonti, ripristinarono l’antica sentinella in rovina. E Bibbione divenne così uno dei quattro Castelli Buondelmonti, collegati tra loro e costituenti un quadrilatero a difesa della Valle del Pesa: Castello di Bibbione, Castello di Montefiridolfi, quello di Pergolato e quello di S. Andrea a Fabbrica. I Buondelmonti, inoltre, fecero costruire la piccola chiesa di Santa Maria tra il XII ed il XIII secolo a ridosso delle mura del Castello. E nell’anno 1142, inaugurarono il ricovero di San Jacopo dei Calzaiuoli per i pellegrini. Nel 1469, la proprietà fu venduta a Guido Sforza Aldobrandeschi.
Era il 1511 quando Niccolò Machiavelli acquistò il Castello di Bibbione per farne una dimora di caccia. I Machiavelli rimasero in possesso dell’insieme di Bibbione fino al 1727, anno in cui morì l’ultimo della Casata, Francesco Machiavelli, che lasciò erede del nome e dei beni il cugino Giovanni Battista Rangoni, nobile modenese discendente dai Machiavelli, che ereditò il Casato e l’arme dei Machiavelli assumendo il nome Rangoni Machiavelli. Il complesso di Bibbione risulta nel suo insieme vincolato dal 1913, e quindi sotto la tutela della Soprintendenza dei Beni Ambientali e Architettonici di Firenze e Pistoia. Tuttora della famiglia, m.sa Antonella Rangoni Machiavelli ha curato personalmente i restauri del Castello e del borgo cominciati nel 1985.
Gli appartamenti sono quattordici, quasi tutti riscaldati da un caminetto: dotati ciascuno di propria personalità, condividono la caratteristica di essere ammobiliati in tradizionale stile toscano, il “marchio” nel mondo dell’ospitalità di questa regione. Hanno perciò pregevoli pezzi d’antiquariato, romantici letti in ferro battuto, rivestimenti in piastrelle e cotto originari, oggetti e suppellettili ricercati e tappeti kilim dalle tinte calde. Uno degli appartamenti è situato nel castello e in alcune pareti ha conservato i muri in pietra a vista. La villa Il Poggio è suddivisa in due appartamenti indipendenti e usufruisce di piscina, parco e palestra privati.
Soggiornare in questi casali significa anche entrare a stette contatto con quello spirito d’amore per la terra e per le tradizioni che anima la vita dell’azienda agricola, che ha un’estensione di cento ettari e produce olio extravergine d’oliva, Chianti Classico e Vin Santo.