Bianca di Navarra o Bianca I di Navarra o Bianca di Evreux fu regina regnante di Navarra dal 1425 al 1441; in precedenza, in seguito a matrimonio, era stata per sette anni anche regina consorte di Sicilia dal 1402 al 1409 e reggente; vedova, sposò il futuro re di Aragona, Valencia, Sardegna, Corsica, Maiorca e Sicilia, conte di Barcellona dal 1458 al 1479, Giovanni II. Dagli storiografi siciliani è chiamata semplicemente la regina Bianca.
Terzogenita del re di Navarra, conte di Évreux e duca di Nemours, Carlo III detto il Nobile e di Eleonora Enriquez, secondogenita del re di Castiglia e León, Enrico II di Trastamara, e di Giovanna Manuele.
A Catania il 21 maggio del 1402 sposò per procura Martino I detto il Giovane, unico re di Sicilia, da quando era morta, nel 1401, la regina Maria di Sicilia (figlia del re Federico III). Nel dicembre di quello stesso anno, dopo che tra agosto ed ottobre erano deceduti i due fratelli maschi, mentre la sorella maggiore, Giovanna, veniva dichiarata ufficialmente erede al trono di Navarra, Bianca fu riconosciuta seconda nella linea di successione al trono.
Bianca raggiunse la Sicilia, nell'autunno del suddetto anno ed il 26 dicembre del 1402 Bianca celebrò il matrimonio effettivo con Martino il Giovane (figlio primogenito del re di Aragona Martino I il Vecchio e della sua prima moglie Maria de Luna.
Divenuta regina di Sicilia, Bianca prese possesso, il 17 luglio del 1404, della Camera Reginale, spettante alla moglie del sovrano, costituita dai possedimenti di Siracusa, Paternò, Mineo, Vizzini, Lentini e Francavilla e nella città medioevale di Randazzo.
Quando il marito, nell'estate del 1408, su richiesta di suo padre, Martino I il Vecchio organizzò un esercito per riconquistare agli aragonesi la Sardegna, la giovane Bianca venne nominata reggente del regno di Sicilia ("vicaria") ed esercitò il potere reale con un certo polso, lottando contro alcuni nobili che volevano approfittarsi dell'assenza del re.
Martino il Giovane arrivò in Sardegna, nell'ottobre del 1408, ed il giudice di Arborea e visconte di Narbona, Guglielmo III marciò verso Cagliari dove l'esercito aragonese aveva la base. Gli eserciti si scontrarono a Sanluri, il 4 luglio del 1409, dove Martino vinse la battaglia e gli alleati del sovrano, i genovesi dovettero lasciare l'isola ed il giudicato tornò ad essere vassallo dell'Aragona; però Martino il Giovane contrasse la malaria, il 25 luglio morì e fu sepolto nel duomo di Cagliari.
Dopo la morte di Martino il Giovane, suo padre, Martino I di Aragona, divenne anche re di Sicilia col nome di Martino II e confermò la nuora, Bianca, come "vicaria" del regno, dichiarandola reggente.
A Parigi, sempre nel 1409, Bianca si fidanzò con Ludovico di Baviera detto il barbuto (1368-1447), figlio primogenito di Stefano III di Baviera, duca di Baviera-Ingolstadt e di Taddea Visconti. Non si arrivò al matrimonio perché l'accordo fu rotto prima della fine dell'anno. Nel 1410, Bianca venne promessa a Edoardo III di Bar, figlio del duca Roberto I e di Maria di Francia.
Quando, l'anno successivo, Martino I di Aragona morì, la giovane Bianca si trovò a lottare con il potente Bernardo Cabrera, conte di Modica, che voleva sposarla per impadronirsi di tutta la Sicilia.
Si formarono due partiti avversi: quello della regina Bianca, con il suoi fedeli Sancio Riuz de Lihori, Antonio Moncada, Enrico IV Rosso, Riccardo Filangieri e Vitale Valguarnera; il secondo guidato dall'influente Cabrera, con Giovanni Montalto, Antonio Barresi e altri.
Nel mese di maggio del 1411 la regina soggiornò presso il castello di Aidone e, protetta dal niovo conte e "maestro razionale" del regno, Bartolomeo Gioieni, scrisse alcune lettere ai suoi fedelissimi.
Nel luglio 1413, alla morte della sorella, Giovanna, Bianca divenne anche erede al trono di Navarra.
Anche il matrimonio con Edoardo III di Bar non andò in porto perché il duca, nell'ottobre 1415, fu ucciso nella Battaglia di Azincourt.
Bianca, intanto, lasciò la Sicilia in quello stesso 1415 per rientrare in Navarra dove, essendo la maggiore delle figlie superstiti, il 28 ottobre del 1416, a Olite, suo padre, Carlo III il Nobile la nominò ufficialmente principessa ereditaria di Navarra.
Dopo l'accordo del 5 novembre del 1419, Bianca, il 5 dicembre del medesimo anno, sposò per procura, a Olite, il duca di Peñafiel e futuro re di Aragona, Giovanni, figlio secondogenito di Ferdinando I. Giovanni si recò in Navarra per incontrare Bianca ed il 10 giugno del 1420, il matrimonio fu celebrato nella cattedrale di Pamplona.
Alla morte del padre, Carlo III, nel 1425, Bianca divenne regina di Navarra[3], unitamente al marito Giovanni.
La regina Bianca ed il re Giovanni furono incoronati, a Pamplona, il 15 maggio 1429.
Bianca lasciò il governo nelle mani del consorte, che in quegli anni era coinvolto nelle questioni interne della Castiglia assieme al fratello, Enrico (erano detti gli infanti d'Aragona), e dopo le sconfitte subite, nel periodo 1428-1429, la Navarra dovette cedere alla Castiglia alcune zone di confine.
Dopo essere stato in prigione, Giovanni fu esiliato dalla Castiglia con Enrico e i due seguirono il loro fratello, il re d'Aragona, Alfonso V, nell'impresa italiana, dove furono sconfitti e catturati dai genovesi nella battaglia di Ponza, e quindi consegnati al duca di Milano, Filippo Maria Visconti.
Il 15 febbraio 1437, il re di Francia, Carlo VII, concesse alla sovrana il ducato di Nemours, che era stato di suo padre.
Bianca morì il 3 aprile 1441, a Santa María la Real de Nieva, in Castiglia, dove il marito Giovanni era rientrato per riprendere la guerra civile accanto al fratello Enrico contro il conestabile del regno, Álvaro de Luna, lasciando il governo della Navarra al figlio maggiore, Carlo. Bianca fu tumulata nella chiesa del monastero di Nuestra Señora de la Soterraña di Santa María la Real de Nieva.
Alla morte di Bianca, Giovanni II, seguendo le disposizioni testamentarie della moglie (in cui, secondo le volontà di suo padre, Carlo III il Nobile, asseriva che il figlio Carlo non doveva assumere il titolo regale sinché il padre Giovanni fosse rimasto in vita (usurpò il trono navarrese al figlio Carlo, lasciando a lui solo il rango di governatore. Questa situazione tra padre e figlio, portò alla guerra civile, che ebbe inizio nel 1451.