Personaggio storico Guidi di Bagno

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Guidi di Bagno è un'antica nobile famiglia originaria della Germania, che si trapiantò prima in Romagna (Bagno di Romagna) e quindi a Mantova nel XIV secolo. Il ramo della famiglia trae origine da Riccardo dei conti Guidi di Bagno che sposò Filippa Gonzaga, nipote di Feltrino Gonzaga. 

Conti palatini di Toscana. I castelli principali, da cui presero nome varî rami della grande famiglia, furono però quelli di Poppi, Romena, Porciano nel Valdarno superiore, di Bagno e Montegranelli, nella valle del Savio, di Dovadola e Modigliana nella valle del Montone.

Discendenti da un Tegrimo del sec. X, si moltiplicarono in vari rami nei secoli XIII-XVI; si contrassero lentamente nei successivi e oggi son ridotti a poche famiglie. I Guidi, nella prima fase della loro ascesa, cioè quand'erano umili signori rurali nel Pistoiese, si slanciarono arditamente alla conquista della città, appoggiandosi al popolo e al vescovo, e contemporaneamente trescando col feudalismo; di poi, fallito questo tentativo, dovettero nuovamente ritirarsi nei castelli dell'Appennino tosco-romagnolo; più tardi ancora, si buttarono a capo fitto nella secolare lotta contro città come Firenze, Pistoia, Arezzo, Faenza, Forlì, Bologna e Ravenna. Dopo di che venne la decadenza. Tuttavia, orientatisi i governi cittadini verso la signoria e poi verso il principato, ecco i Guidi ricomparire come vicarî, podestà, capitani, signori, avventurieri, diplomatici, prelati, ecc., per riprendere così in certo modo il posto dei loro antenati, sovente nelle stesse città che già li avevano umiliati. In ultimo, mutati ancora i tempi, discendenti di questa famiglia riappaiono, nell'orbita delle corti o nelle attività private, come soldati, come diplomatici, come uomini di studio, come religiosi.

Origini e ramo di Bagno-Raggiolo (secoli X-XV). - È certo che non si può risalire, con documenti sicuri, oltre il sec. X, quando appare il Tegrimo, probabile capostipite. Un matrimonio con un'ereditiera della famiglia dei duchi Onesti di Ravenna portò ai G. i primi cospicui beni romagnoli. Seguirono concessioni carpite abilmente ai sovrani dell'epoca. Poi venne la decadenza della potestà margraviale, a cui si accompagnò l'ascesa della feudalità minore (Alberti, Cadolingi, Aldobrandeschi, Gherardeschi, Guidi). Fra i quali ultimi, si distinsero i conti Tegrimo I, Guido I, Guido II, Guido III, Guido Guerra I e Guido Guerra II (detto il "marchese" perché adottato dalla contessa Matilde di Canossa). Ma all'affermarsi dei Comuni i G. dovettero finire con l'arrendersi di fronte alle imponenti e solidali forze delle città. Presero qualche parte alle crociate, parteggiarono a volte per le città e per i guelfi nelle lotte contro gli Svevi, ma non ebbero più una funzione politica importante. Anche le interne discordie li indebolirono. Perciò, dalla metà del sec. XIV alla metà del XV, subirono l'influsso dei maggiori Comuni dell'Italia centrale e settentrionale, nonché dei primi signori, come i Della Faggiuola, Castruccio Castracani, gli Ordelaffi, i Tarlati, i Malatesta, i Visconti, gli Estensi, ecc. Emergono tuttavia, in questa fase della storia dei G., alcune figure notevoli: il conte Guido Novello I, uno dei grandi capi ghibellini vittoriosi a Montaperti (4 settembre 1260), poi podestà e vicario generale di guerra in Toscana, in nome di re Manfredi, e infine travolto nella disgrazia di questo (Dante, Inf., XVI, 38); i conti Simone I, Guglielmo Novello I, Federico Novello (da cui i conti di Raggiolo), Manfredi (prima ghibellino, poi guelfo e infine nuovamente ghibellino), Guido Novello II (amico di Cino da Pistoia), Guglielmo Novello II (anche egli ora guelfo, ora ghibellino); Guido IV, gran sostenitore dei Visconti contro Firenze. Dalla metà del sec. XIV alla fine del XV questo ramo va lentamente decadendo, perché non riesce a conquistarsi una stabile signoria. Esso conta insignificanti personalità, che o si dànno in accomandigia a città come Firenze, nemica tradizionale, oppure si muovono fiaccamente nell'orbita dei grandi condottieri di ventura.

Guidi di Bagno Dove ha soggiornato

Castello di Montebello

 Via Castello di Montebello, 7 - 47824 Poggio Torriana - Rimini
Castello

Dall’alto dei suoi 436 metri, Montebello domina la valle dell’Urso e del Marecchia. Offrendo ai visitatori un panorama affascinante. La poderosa rocca fu posta in questa posizione strategica a... vedi

Epoca
Medioevo

Dove
Italia, Rimini