Personaggio storico Nazareno Strampelli

Nato nel: 1866  - Deceduto nel: 1942
Nazareno Strampelli è stato un agronomo, genetista e senatore italiano, precursore della rivoluzione verde.
Fu uno dei più importanti esperti italiani di genetica del tempo. I suoi sforzi lo condussero alla realizzazione di decine di varietà differenti di frumento, che egli denominò "Sementi Elette" alcune delle quali ancora coltivate fino agli anni Ottanta del XX secolo e perfino nel XXI secolo, che consentirono – in Italia e nei paesi che le impiegarono – ragguardevoli incrementi delle rese medie per ettaro coltivato, con consistenti benefici sulla disponibilità alimentare delle popolazioni. Le varietà di frumento create da Strampelli ed esportate in Messico furono una delle basi degli studi di miglioramento genetico che condussero alla "rivoluzione verde" degli anni sessanta. Dal punto di vista pratico il suo metodo di incrociare varietà differenti per ottenere nuove cultivar (incrocio) si dimostrò vincente sul metodo allora più in voga di selezionare le sementi solo all'interno di una singola varietà (selezione massale).
Strampelli nacque a Crispiero, frazione del comune di Castelraimondo (provincia di Macerata) il 29 maggio 1866. Frequentò le scuole elementari a Crispiero, il ginnasio ed il liceo a Camerino. Si iscrisse quindi all'università, dove frequentò per un anno accademico la facoltà di Giurisprudenza di Camerino per poi passare alla Scuola superiore di agricoltura di Portici. Ottenne la laurea in agraria a Pisa nel 1891 con il massimo dei voti (130/130), lo stesso anno venne chiamato a rivestire il suo primo ruolo di "Operatore Assistente" presso i gabinetti e laboratori di chimica, mineralogia e farmacia dell'Università di Camerino, fino al 1892. Quell'anno andò a dirigere il laboratorio chimico delle miniere dell'Argentario, fino al 1894.
Strampelli si dedicò all'insegnamento di Scienze Naturali al ginnasio fino al 1899: dal 1895 al 1899 fu consigliere supplente nel Comizio Agrario Camerinese. Dal 1896 al 1900 lavorò come assistente presso il gabinetto di Fisica ed aiuto presso il gabinetto di Chimica, Mineralogia e Farmacia. Dopo aver lasciato il ginnasio passò ad insegnare agronomia presso la Scuola Normale femminile a Camerino e agraria all'Istituto Tecnico per Agrimensori.
Nel 1900 a Camerino cominciò i suoi studi sull'ibridazione delle specie di frumento, pur non essendo ancora a conoscenza degli studi di Gregor Mendel, che all'epoca avevano avuto diffusione ancora limitata. A Camerino cominciò a lavorare sul tipo "Rieti", un grano che riteneva potenzialmente molto adatto all'ibridazione, su cui sperimentò incroci col grano "Noè" per arrivare ad una pianta resistente all'allettamento e adatta alla coltivazione nel Maceratese. Il "Rieti" era poco attaccabile dalla ruggine del grano, ma era inadatto al clima nebbioso della zona. Nel 1904 Strampelli studiò Mendel (del quale aveva inconsapevolmente riscoperto le teorie con i suoi primi esperimenti) grazie al suo mentore Giuseppe Cuboni.
Pur non essendo una vera e propria novità (già alcuni esemplari erano stati presentati nel 1835 a Londra), l'ibridazione scientifica del frumento non aveva ottenuto una diffusione rilevante ed era ancora considerata una branca minore dell'agronomia. Il metodo predominante per il miglioramento genetico delle colture era la "selezione genealogica", che veniva applicata su colture esistenti e che consisteva nella scelta dei riproduttori dopo aver stabilito il loro valore tramite l'analisi di antenati, discendenti e collaterali. In Italia l'agronomo Francesco Todaro era uno dei principali sostenitori di questa pratica: tra lui e Strampelli vi fu un civile dibattito, che si protrasse fino agli anni venti. Nel 1940 Todaro ammise con onestà i successi di Strampelli.
Nel 1903 il Ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio retto da Guido Baccelli istituì una cattedra ambulante sperimentale di Granicoltura a Rieti, dotata di un fondo di 7.500 lire. Strampelli concorse alla cattedra per interesse personale e ottenne il titolo, con un tema dal titolo «Principali miglioramenti da introdursi nella coltivazione del frumento, tenendo conto dello stato attuale della agricoltura nell'Italia centrale». Lo studioso era interessato principalmente alla possibilità di sperimentare le proprie teorie in un ambiente controllato quale la Piana di Rieti.

I primi studi di Strampelli ebbero un inizio duro: inizialmente lo studioso fu costretto ad alloggiare in un albergo, e dovette chiedere con molta insistenza al Comune di Rieti tre stanze all'interno della Cassa di Risparmio locale, che infine ottenne. Tra l'ottobre del 1903 e l'aprile 1904 l'unica dotazione della Cattedra fu uno sgabello in legno. Nonostante la carenza di attrezzature, Strampelli alla fine del 1904 aveva sviluppato 53 ibridi diversi. L'anno successivo sarebbero stati 112, e 134 nel 1906.
Lo studioso ottenne dal principe Ludovico Spada Veralli Potenziani alcuni terreni da adibire a colture sperimentali in località Setteponti, lontani da Rieti ma adatti allo scopo.
Oramai venuto a conoscenza dei lavori di Gregor Mendel, Strampelli cominciò a sviluppare alcune specie di frumento ibrido, con lo scopo di risolvere i problemi che allora assillavano il mondo dell'agricoltura, principalmente legati alla limitata produttività delle colture e alle numerose malattie e flagelli stagionali cui erano soggette le piante autoctone.
Nel dicembre 1906 risultava fra gli affiliati alla loggia massonica "Giuseppe Petroni".
Grazie al suo impegno partire dal 2 giugno 1907 la cattedra ambulante venne convertita in una Stazione sperimentale di Granicoltura, con il raddoppio dell'appannaggio che arriverà a 15.000 lire, consentendo allo scienziato di avere un solido fondo su cui basare gli studi.
Visti i risultati, il ministero dell'Agricoltura conferì tra il 1911 e il 1912 un prestito di 125.000 lire, poi aumentato a 155.000, per l'acquisto dei terreni di sperimentazione. Inoltre fu deliberato un incremento di organico e la costituzione di terreni sperimentali in diverse parti d'Italia.
La diffusione sul mercato dei primi grani ibridati, a cavallo della Grande Guerra, diede a Strampelli notorietà in Italia e all'estero: nel 1919 l'Accademia dei Lincei gli concesse il premio "Santoro" di diecimila lire e l'Institut International d'Agricolture gli rese omaggio per iniziativa del barone svedese De Bildt e del francese Luis-Dop. Con la fama raggiunta, lo studioso poté fondare a Roma, l'8 giugno 1919, l'Istituto Nazionale di Genetica per la Cerealicoltura, dove sviluppò ulteriori studi su nuovi grani duri e teneri. Strampelli mantenne la direzione del centro romano, affiancandolo al lavoro sulla cattedra di Rieti.
Tuttavia a Rieti lo scienziato fu oggetto anche di numerose critiche, soprattutto provenienti dall'Associazione da lui stesso fondata. I nuovi grani venivano visti come una minaccia al grano "Rieti originario", diffuso tra tutti i coltivatori della zona e tra i più apprezzati. Nel marzo 1924 gli agricoltori dell'associazione cacciarono dalla stessa tutti coloro che facevano uso dei grani modificati, e cercarono l'aiuto di un esperto per migliorare il grano "Rieti" con metodi tradizionali, ma con poco successo. Ancora nel 1931, in piena "Battaglia del grano", le resistenze all'introduzione nel reatino delle nuove sementi erano tali che la provincia si attirò una nota di biasimo dello stesso Mussolini, a causa della sua scarsa produttività agricola. Tuttavia, nel 1939 la situazione si era ribaltata, e a Rieti il 90% del frumento coltivato era delle "specie elette" di Strampelli.
Nel 1922 il governo argentino invitò lo studioso nel Paese sudamericano, dove questi si recò accompagnato dal figlio Benedetto.
Il 7 settembre 1925, Strampelli si iscrisse al Partito Nazionale Fascista. Mussolini lo aveva già chiamato ad importanti incarichi dirigenziali nella Battaglia del grano, la campagna di incremento delle rese cerealicole italiane lanciata nel luglio di quell'anno. La "Battaglia" ebbe un certo successo soprattutto grazie alle "Sementi Elette" del professore.
Nel 1926 morì Carlotta Parisani, moglie di Strampelli e sua più importante assistente, discendente della famiglia Bonaparte da parte di Luciano, fratello di Napoleone.
In seguito ai grandi successi ottenuti dalla "Battaglia del grano", i sindacati fascisti lo proposero a Mussolini e al Gran Consiglio per la nomina a Senatore del Regno, carica alla quale fu chiamato (nonostante la sua ritrosia) nel 1929.
Nel 1933 il Regime fece tributare in suo onore una grande manifestazione pubblica, alla quale presero parte le più importanti personalità della nazione. Tuttavia Strampelli partecipò poco o nulla alla vita politica del paese, preferendo dedicarsi ai suoi studi. Nonostante fosse un'autorità nel campo della genetica, Strampelli non figurò fra i firmatari del Manifesto della Razza.
Morì nel 1942, suscitando notevole cordoglio e commozione in Italia. I funerali si svolsero in forma solenne, ma in maniera estremamente austera: l'unica corona di fiori sul feretro fu quella inviata personalmente da Mussolini.

Nazareno Strampelli Dove ha soggiornato

Villa Potenziani

 Via San Mauro, 6 - 2100 Rieti - Rieti
Palazzo, Wedding

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Epoca
Novecento
Settecento

Dove
Italia, Rieti