I di Porcia traggono origine dalla famiglia feudataria di Prata, con sede in un castello che un tempo si ergeva nell'attuale Prata di Pordenone. Agli inizi del Duecento, Gabriele e Federico, figli di Guecello I di Prata, definirono i confini dei propri beni. La casata in questione discende dal primo, il quale andò ad acquisire i castelli di Porcia e Brugnera, appartenenti ai di Prata almeno dal 1077. Per quanto riguarda la stirpe del secondo, essa continuò a chiamarsi di Prata. Dopo essersi scontrata con i Veneziani, finì in esilio e si estinse nel Cinquecento.
Altri feudi appartenenti a questo casato si trovavano nel Trevigiano. I membri della famiglia ricoprirono in effetti la carica di avogari (cioè di amministratori dei beni) sia del vescovo di Ceneda, sia del vescovo di Concordia.
A conferma del loro ruolo di primo piano nella storia del Friuli e della Marca Trevigiana, i di Porcia furono imparentati con altre importanti famiglie quali i da Romano, i da Carrara, i da Camino, i della Torre, i Visconti, gli Scaligeri, i Savorgnan, i Polcenigo, i Colloredo, i Fugger e gli Stahrenberg.
Con l'arrivo della Serenissima in Friuli, la famiglia si sottomise spontaneamente alla Repubblica (1418), mantenendo così il potere feudale su Brugnera e Porcia sino all'arrivo dei Francesi. Dal 1470 vennero investiti anche del feudo gravitante attorno al castello di Ragogna. Come abbiamo visto, altra sorte subì invece il ramo di Prata, che oppose resistenza a Venezia e ne subì le conseguenze.
Dei di Porcia vanno ricordati Silvio, distintosi nella Battaglia di Lepanto; Ferdinando, che ottenne incarichi politici in Austria e che fu nominato principe del Sacro Romano Impero nel 1662.