Personaggio storico Thurn un d Taxis

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I Thurn und Taxis sono una nobile ed importante famiglia tedesca. Erano un tempo principi soggetti al Sacro Romano Impero ed acquistarono un importante ruolo politico ed economico, in particolare ebbero a partire dal Quattrocento un ruolo fondamentale nella diffusione del sistema postale in Europa, attività che continuarono fino al 1866. La famiglia è di origine italiana, in quanto discende dai Tasso, originari di Cornello in Val Brembana.
I Thurn und Taxis furono sovrani di un piccolo principato, tra i tanti Staterelli in cui era frammentato il Sacro Romano Impero; il principato esistette fino alla abolizione dell'Impero, nel 1805, e faceva parte del Circolo del Reno Elettorale. La famiglia, tuttavia, non risiedeva nel principato: fino al 1701 risiedettero a Bruxelles, poi a Francoforte; infine, nel 1748, si trasferirono a Ratisbona e risiedevano nel castello di questa città, tuttora di loro proprietà. I Thurn und Taxis hanno le proprie tombe gentilizie nella chiesa di Notre-Dame du Sablon, in Belgio, e nell'abbazia di Sant'Emmerano, a Ratisbona.

Nel XIII secolo la famiglia lombarda dei Tasso dimorava, dunque, a Cornello, dove viveva un certo Homodeo Tasso, i cui discendenti saranno i precursori delle poste moderne.
La presenza dei Tasso a Cornello è indicata in documenti dell’inizio del Trecento. In particolare il nome di Omodeo Tasso, considerato il capostipite della famiglia, figura in un atto del notaio Guarisco Bonfado Panizzoli di Zogno del 4 maggio 1312, rogato a Cornello, «ad domum habitationis Rogerij, filij quondam Homodei de Tazzijs». Omodeo compare in altri attestati della metà del Duecento, citati dal Mangili: troviamo per la prima volta il suo nome nel 1250, ma senza riferimento ad alcuna località, ricompare un’altra volta nel 1251, in una carta del notaio Detesalvo de Honeta; conosciamo anche il nome di quattro suoi figli, sempre detti del Cornello, Montino, Ruggero,Guarisco e Pasino, menzionati in scritture dei primi decenni del XIV secolo.
Non sono chiare le modalità del passaggio di Omodeo, dei suoi figli e nipoti da Cornello a Bergamo, poi a Venezia. Si ritiene che abbiano intrapreso autonomamente l’attività di correria tra le suddette città, per poi unirsi ad altri operatori, quasi tutti bergamaschi, e costituire con loro un'associazione di corrieri.
Non è possibile stabilire con precisione da quando, ma con ogni probabilità nella seconda metà del Duecento, «sortirono dalla Nazione Bergamasca alcuni Uomini industri quali trasferitisi a Venezia, ivi si occuparono nel servizio della sociale e mercantile corrispondenza, raccogliendo dai negozianti e dal governo, per recapitare a Roma, Milano, Genova e altrove tutto quello che ad essi veniva consegnato».
Da Omodeo discesero due rami, quello di Guarisco II e Benedetto. Il primo continuò a risiedere nel bergamasco e a proseguire l'attività familiare, fino all'estinzione nel 1588 con un certo Giambattista. La seconda linea, detta benedettina, diede luogo ad altre due diramazioni.
La prima, derivante da Guarisco II, dimorò in Italia e riuscì ad ottenere il titolo di conte di Tour Valsassina e, nel 1715, quello di conte di Monte Tasso. Si estinse nel 1780 con un certo Pierpaolo.
La seconda, discendente da Palazzo, si espanse per tutta l'Italia e l'Europa con i nipoti Pietro, Giovanni e Ruggiero. Il ramo pietrino si trasferì a Roma dove acquisì il rango di mastro delle Poste papali. Da questa linea provennero Giovanni ed Alessandro. La linea giovannina si estinse nel 1595 con il famoso poeta Torquato Tasso, mentre i membri di quella alessandrina furono creati conti palatini nel 1678, ma si esaurì nel 1800 con un Ernesto.

Il ramo tedesco
Il ramo giovannino si pose al servizio degli Asburgo organizzando il servizio postale nei loro feudi e ottenendo, con il tempo, il titolo di barone, poi di conte imperiale di Tour Valsassina e Tasso nel 1671.
La posterità di Ruggero si estese in Stiria e nel Tirolo dove similmente si legò ai destini asburgici. Il nipote del progenitore, Francesco, fu Mastro di Posta, ma morì senza eredi nel 1518. I suoi fratelli, Janetto e Ruggero II, continuarono le tradizioni lavorative: il primo diede vita ad una discendenza durata fino alla metà del XIX secolo che acquisì la dignità di baroni del Sacro Romano Impero e di conti nel 1701; il secondo investì finanziariamente nel sistema postale rendendo la prestazione regolare e meritandosi le cariche di Gran Cacciatore e ciambellano imperiale. Ebbe tre figli: Davide, Simone e Giovan Battista.
Davide si stabilì a Venezia dove ricoprì la carica di Mastro delle Poste fino all'eliminazione dell'attività nella prima metà del XIX secolo. Simone fissò la propria sede a Milano, sempre con la suddetta mansione, conquistò il rango di principe e la sua generazione finì nel 1800.  Giovan Battista continuò la progenie raccogliendo l'eredità dello zio Francesco riorganizzando e rendendo più celeri i servizi e nel 1531 fu riconosciuto nobile del Sacro Romano Impero. Come il padre ebbe tre eredi: Raimondo, Antonio e Leonardo.
Il primo scelse di vivere in Spagna dove diede origine ai conti di Villa Mediana, estinti nel 1622; il secondo divenne Mastro delle Poste di Anversa e il terzo proseguì la linea principale della prosapia.
Leonardo I de Tassis (1522-1612) subentrò nell'ufficio trasmissibile di Mastro Generale delle Poste dell'Impero nel 1595. Nel 1608 fu creato barone imperiale di Brusinghen e ciambellano imperiale con diritto di voto al Reichstag. Nel 1612 fu elevato a conte del Sacro Romano Impero.
Suo figlio Lamoral I (1557-1624) ottenne che la carica di Maestro Generale delle Poste Imperiali divenisse un feudo ereditario del Sacro Romano Impero[8]; ebbe un figlio, Leonardo II, il quale, dopo aver preso possesso del pubblico incarico, sviluppò ulteriormente il collegamento postale tra le maggiori città imperiali.
Il primogenito Lamoral Claudio, desideroso di fregiarsi di aristocratiche ascendenze, accettò l'ipotesi di discendere dai Della Torre signori di Milano e conti di Valsassina, e, nel 1650 assunse il cognome germanizzato di conte von Thurn und Taxis. Durante la guerra dei trent'anni riuscì a conservare l'organizzazione del sistema postale imperiale e nel 1664 si aggiudicò la titolarità dell'apparato postale bavarese.
Il successore Eugenio Alessandro si assicurò nel 1681 lo status ispano-olandese di principe di Thurn und Taxis con l'elevazione dei territori della zona a signoria sovrana. Nel 1695 fu riconosciuto come principe del Sacro Romano Impero e, nel 1754, fu anche ammesso nella dieta imperiale; estese inoltre gli interessi della famiglia in Polonia, Svizzera e Francia, mantenendo l'attribuzione di "Mastro Generale delle Poste imperiali dei Paesi Bassi e Borgogna. Vennero altresì istituiti gli ordini equestri della "Casa di Thurn und Taxis" (1704) e della "Perfetta Amicizia" (1733): tali onorificenze, assai ambite, erano tipiche e frequenti nelle case nobiliari e reali. Durante la Guerra di successione spagnola i Paesi Bassi vennero temporaneamente occupati dai Francesi ed i Thurn un Taxis persero il generalato delle poste olandesi, cosicché nel 1701 Eugen Alexander trasferì la sede da Bruxelles a Francoforte sul Meno.
Nel 1748, in esito alla Guerra di successione austriaca, i Thurn und Taxis furono nominati commissari imperiali alla Dieta di Ratisbona e trasferirono la propria residenza in tale città libera.
Il nipote di Eugenio Alessandro, Alessandro Ferdinando, ottenne che il servizio postale fosse considerato un feudo imperiale per avere la possibilità di ricevere il voto all'interno del collegio dei principi della dieta nel banco del circolo del Reno elettorale (1754).
Ebbe due figli: Massimiliano Giuseppe e Carlo Anselmo. Il primo diede origine alla linea boema della dinastia, il secondo ricoprì la carica di Gran Mastro delle Poste e si procacciò, nella seconda metà del XVIII secolo, il dominio su alcune signorie che vennero convertite in contee principesche nel 1788 (Osterhofen, Duttenstein); dal 1749, poi, acquistarono i feudi equestri di Ballmertshofen, Trugenhofen, Demmingen, mentre le contee di Friedberg e Scheer, possedute successivamente dai conti svevi von Waldburg, diverranno sovrane nel 1788. Nel 1754 con la rilevazione di Bludegg sul Danubio, diventarono anche principi svevi con diritto di seggio e voto collegiale.
Carlo Anselmo perse nel 1801 con la pace di Lunéville le rendite postali sulla riva sinistra del Reno, ma fu indennizzato con la città di Buchau e altre terre (Marchtal, Neresheim, Schremmerberg). Fra il 1805 e il 1806, con lo scioglimento del Sacro Romano Impero e la costituzione della Confederazione del Reno, il figlio Carlo Alessandro conservò solo la gestione delle poste solo in alcuni staterelli della Turingia. Nel 1806 il Sacro Romano Impero fu sciolto e lui restò privo della sovranità sui territori aviti e fu mediatizzato dal Württemberg.
Dal 1811 al 1819 cedette però il servizio postale prima nel granducato di Baden e poi nella Prussia. Nel 1851 il figlio Massimiliano Carlo rinunciò anche alla gestione nel Württemberg e fu ammesso alla camera dei signori di Prussia, indi anche d'Austria. I suoi discendenti furono creati nel 1899 duchi di Worth e Donaustauf: in tal modo altre nobiltà si aggiungevano nella prolifica casata.
Il capo della casata dei Thurn und Taxis è il principe Alberto II di Thurn und Taxis, figlio di Giovanni e di sua moglie Gloria. La famiglia è una delle più ricche e prestigiose della Germania; risiede al castello di Sant'Emmerano, già abbazia principesca, a Ratisbona sin dal 1748. La birreria di proprietà della famiglia fu venduta alla multinazionale Paulaner di Monaco di Baviera nel 1996, ma continua a produrre con il nome dei Thurn und Taxis. Il papa Benedetto XVI conosceva molto bene i Thurn und Taxis, da sempre suoi benefattori. Molti membri della casata furono Cavalieri di Malta.

Ramo italiano
La contessa Teresa von Thurn-Hofer und Valsassina, ultima discendente diretta dei della Torre di Valsassina signori del castello di Duino presso Trieste, sposò nel 1849 il principe Egon zu Hohenlohe-Waldenburg-Schillingsfürst dal quale ebbe sei figli. La quarta figlia Maria, a sua volta, nel 1875 a Venezia diventò la consorte del principe Alexander Thurn und Taxis, erede di Hugo Maximilian del ramo cadetto Lautschin-Boemia, portando in dote il castello di Duino. Da loro nacque nel 1881 Alexander che ereditò il maniero e, creato primo duca di Castel Duino dal re d'Italia Vittorio Emanuele III di Savoia, ottenne la naturalizzazione italiana nel 1923 riunendo per sé e per i suoi discendenti il cognome di Della Torre e Tasso, duchi di Castel Duino, dove ancora adesso la famiglia abita. Nella stessa rocca il poeta Rainer Maria Rilke scrisse le sue Elegie duinesi mentre era in visita alla principessa Maria della Torre e Tasso (nata Hohenlohe). Rilke successivamente dedicò la sua opera alla nobile signora, sua augusta ed influente protettrice.

Thurn un d Taxis Dove ha soggiornato

Castello di Spessa

 Via Spessa, 1 - 34070 Capriva del Friuli - Gorizia
Castello, Wedding, Wine tour

Incastonato in una magnifica cornice panoramica, il Castello di Spessa è uno splendido maniero risalente al 1200. Nel castello sono presenti una cantina medievale, 15 camere e ai piedi del... vedi

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