Pramperch, Prampergum, Prantpero, Prantperch, Pramberch, Prampero di Magnano in Riviera. Toponimo germanico ascrivibile alla dominazione in Friuli dei patriarchi aquileiesi di orgine tedesca. Dal tedesco medievale brand, luogo disboscato col fuoco, e berg, in origine roccia, quindi monte, poi castello(2). Tale toponimo designò un colle, un castello e un borgo dell’anfiteatro morenico, nel territorio fra i fiumi Torre e Tagliamento contiguo alla centuriazione romana, ma escluso dalla medesima. Secondo l’uso feudale delle investiture, il toponimo diventò poi il nome della famiglia, ininterrottamente e a tuttoggi proprietaria del castello.
Dalla stirpe dei signori di Gemona, di cui la culla fu il castello di Gemona e che appaiono nella storia del Friuli fin dal 1090, discendono per ininterrotta genealogia, che risale al 1130, i conti di Prampero. I signori di Gemona, ministeriali, vassalli del Patriarca d'Aquileia, avevano coi signori d'Arcano, di Cuccanea e di Spilimbergo speciali onorifiche cariche, presso la corte del principe Patriarca.
Scudo Famiglia castellana del Friuli, ministeriale del patriarca di Aquileia fin dal patriarcato ghibellino. Ebbe di diritto voce nel General Parlamento del Friuli, dalle origini all’abrogazione (1805). Diede nei secoli numerosi ed insigni uomini d’arme, di studio, di governo. Nobili (mf), Conti (m), Signori di Prampero e Ravistagno e ville annesse (m). Scudo partito argento e nero, motto Honor et virtus.