L’antica e prestigiosa libreria dei monaci Camaldolesi di Ravenna, edificata tra XVII e XVIII secolo dall’abate Pietro Canneti, è una delle più importanti biblioteche del Paese; tra chiostri, grandi sale barocche, arredi d’epoca e dipinti, si trova un grande fondo librario sia contemporaneo che antico, dove non mancano gioielli come manoscritti, incunaboli, carteggi e raccolte di grafica.
Biblioteca Classense Storia
La Biblioteca Classense ha sede nell’antica Abbazia camaldolese di Classe e dal 2002 è affidata in gestione ad un’Istituzione appositamente costituita dal Comune di Ravenna per la gestione della Biblioteca, dell’Archivio Storico Comunale e del Museo del Risorgimento.
Le prime notizie relative ad una biblioteca Classense risalgono al 1230, come collezione di codici del monastero dei Camaldolesi (ramo dell’ordine benedettino) nella basilica di Sant’Apollinare. E’ però con il trasferimento in città nel 1515 che si può cominciare propriamente a riferirsi ad una vera e propria biblioteca, tuttavia ad uso quasi esclusivo dei monaci. Al pianterreno il chiostro d’ingresso con la facciata barocca di Giuseppe Antonio Soratini introduce al grande refettorio adorno di vetrati, dipinti ed arredi lignei, ora spazio dedicato alle letture dantesche; nei primi anni del 1600 viene edificato il secondo chiostro, più ampio del primo, su progetto di Giulio Morelli, con l’elegante cisterna disegnata nel XIX secolo da Domenico Barbiani. Al secondo piano la Libreria, realizzata nel Seicento dall’abate Pietro Canneti, erudito ed esperto bibliofilo, a cui si deve l’acquisizione di collezioni di pregio che hanno permesso alla Classense di divenire grande realtà bibliografica.
Nel 1803, a seguito della soppressione degli ordini monastici per volere napoleonico, la libreria viene eletta a Biblioteca Civica di Ravenna, raccogliendo tra le sue mura anche i fondi librari delle più importanti abbazie e complessi conventuali della città. Tra le opere più antiche si annoverano codici manoscritti, incunaboli, carteggi ricchissimi, xilografie,litografie, incisioni su rame.
Oggi la Classense è divenuta una biblioteca storica di cultura generale, con un patrimonio librario sia antico che contemporaneo tra i più importanti d’Italia, proponendosi oltre che come luogo di ricerca, prestito e lettura, anche come sede di incontri culturali ed esposizioni.