Il castello di Sterpeto è un castello medievale antico feudo della famiglia Fiumi ed è situato su una suggestiva collina dalla quale si può ammirare l'intera Valle Umbra. La fortezza ha due porte di accesso e dista circa 3 km da Assisi centro.
Castello di Sterpeto Storia
Il Castello di Sterpeto è nominato per la prima volta in un atto dell’anno 1056. L’origine del toponimo rivela la presenza di “sterpi” ma il luogo doveva essere certamente ridente e sicuro. Posto sulla cima del colle dal quale dominava la valle, allora acquitrinosa e malsana. Questa particolare conformazione rese il territorio tra i più popolosi di tutto l’Assisano fin dall’epoca basso-medievale.
Dalla fine del Trecento in avanti le vicende del castello saranno intrecciate a quelle della famiglia dei Fiumi di Assisi.
Cruciale per la storia di queste mura furono gli anni che vanno dal 1438 al 1443 che videro il castello al centro, suo malgrado, dell’acerrima lotta tra i partigiani del papa e gli Sforza di Milano i quali, dopo aver prestato fedeltà al pontefice, alla fine del giugno 1438 occuparono Assisi. Questo dominio scatenò le ire di Niccolò Piccinino, condottiero di ventura perugino, assoldato da papa Eugenio IV per rimpossessarsi delle terre occupate dal dominio sforzesco.
Furono mesi di pesanti devastazioni e predazioni che si conclusero con l’occupazione dell’area da parte del Piccinino che diede il castello di Sterpeto ad un suo stipendiato napoletano: Antonello Della Torre. Ma quest’ultimo ne godè ben poco poichè venne arrestato e giustiziato per aver trattato segretamente con lo Sforza durante i combattimenti. Sterpeto ne uscì malconcia da quest’avventura, tanto che la Comunità di Assisi ne esentò dai dazi i suoi abitanti per alcuni anni.
La murazione, ci dicono alcuni documenti, è una struttura che si è aggiunta in un secondo tempo ad una più antica villa rurale; le mura infatti hanno la funzione di collegamento fra le preesistenti e di contrafforti di sostegno. Al di fuori dell’abitato sorge la chiesa che, però, è di fattura assai più tarda.
Il castello è costruito in arenaria e ciottoli di fiume e presenta la particolarità di avere due porte di accesso. Una, più antica, con arco a tutto tondo contornato di conci in arenaria, è sormontato dai resti di una piccola torre e reca all’interno dell’abitato, seguendo un tracciato ad U e terminando in una piazza. La seconda porta, di dimensioni assai più ampie e con un arco delineato da elementi di arenaria, reca nell’ampio spazio della curtis del palazzo signorile con al centro un pozzo.
Gli interventi di epoca rinascimentale si sono concentrati nella parte più antica della zona signorile, sorta intorno alla bella torre colombara, come attestano, oltre allo stile architettonico, gli stemmi con le sigle CG = Comes Guido, il conte Guido Fiumi, investito della Contea di Sterpeto dal Pio II nel 1462 e CA = Comes Alexander, il conte Alessandro, figlio di Guido, vissuto nei decenni di fine Quattrocento e primo Cinquecento.
Nel Seicento, all’antica zona residenziale signorile del vecchio nucleo castellano, posto sul lato settentrionale del castello accanto alla svettante colombara, si aggiungono nuovi spazi residenziali esposti a sud. Una modifica strutturale giustificata dall’aumento del numero di familiari dei conti. Alcune tracce di cinta ancora visibili all’esterno dell’attuale perimetro castellano parrebbero avvalorare dell’esistenza di un anello murario più esterno che doveva inglobare anche l’area della chiesa parrocchiale e della piazza a questa antistante.