Considerato uno dei luoghi culturali più importanti in Sicilia, rimasta nei secoli perfettamente conservato, il Museo Farmacia di Roccavaldina è composto da un'antica collezione di ceramiche risalenti al Seicento: anfore, albarelli raffiguranti miti biblici o episodi di storia romana.brocche e pregiatissime fiasche a collo alto.
Museo Farmacia Roccavaldina Storia
A Roccavaldina, in provincia di Messina, il “Museo Farmacia Cinquecentesca” custodisce uno dei più bei corredi farmaceutici del XVI secolo esistente al mondo e presenta al visitatore un effetto d’insieme che toglie il fiato.
Il corredo in dotazione alla Spezieria è costituito da 238 vasi di varia forma e dimensioni realizzati nel 1580 a Urbino, nell'officina di Antonio Patanazzi.
Per le sue peculiarità stilistiche questa collezione è un fondamentale punto di riferimento per la ceramistica italiana di epoca rinascimentale.
Si ritiene che i vasi in origine superassero le 300 unità ma nel tempo alcuni hanno subito rotture o sono stati dispersi per motivi vari fino agli attuali 238 pezzi, suddivisi in 164 albarelli di varia altezza; 39 fiasche globulari a collo lungo; 29 brocche; 4 anfore ovoidali apode; 2 anfore da mostra con applicazioni plastiche a grottesca.
La decorazione dei vasi è molto interessante per policromia e accostamenti. Vi sono raffigurate scene con soggetti mitologici, biblici e storici, il tutto circondato da decorazioni raffaellesche.
Nel 1882 la soppressione delle corporazioni religiose, impose alla Confraternita del SS. Sacramento di cedere la “spezieria” che dopo varie vicissitudini e un restauro avvenuto a Faenza nel 1966/67, nel 1968 ritornò nella sua sede originaria e viene custodito dal Comune di Roccavaldina che rende questo capolavoro dell’arte rinascimentale ancora oggi fruibile ai visitatori.