Costruita dai monaci cistercensi sopra una precedente fondazione del 1084, costituisce un prezioso esempio dell’architettura cistercense lombarda e segna il passaggio dallo stile romanico a quello gotico; In breve divenne un’importante polo economico e sociale, grazie al disboscamento e alla bonifica dei territori circostanti e grazie alle continue donazioni che fecero crescere in maniera esponenziale il patrimonio dei monaci benedettini e permisero che intorno al monastero si formasse una nutrita comunità di artigiani e lavoratori della terra che operavano alle dipendenze dei monaci.
Abbazia del Cerreto Storia
Nel 1439, papa Eugenio IV, a seguito del fatto che i monaci del Cerreto avevano sostenuto l’antipapa Felice V, pose l’abbazia sotto commenda della curia romana e trasferì ad essa i benefici che derivavano dai suoi possedimenti.
Dopo il Concilio di Trento, e con la complessiva riorganizzazione della Chiesa, l’abbazia del Cerreto fu, nel 1571, istituita a Parrocchia. Poiché la regola cistercense vietava che la chiesa dell’abbazia potesse avere funzione di parrocchia, fu costruita una piccola chiesa adiacente ad essa e un monaco divenne il parroco dei villaggi di contadini e artigiani che sorgevano tutto intorno all’abbazia e nei territori di suo possesso.
Con il diffondersi dello stile barocco importanti modifiche strutturali vennero intraprese, così come furono introdotti addobbi e decori n accordo al nuovo stile, come ad esempio le finestre ovali nelle cappelle, il rifacimento della facciata, l’utilizzo di marmi e mattoni lavorati e infine, ad opera di Stefano da Legnano, fu realizzato il coro ligneo della chiesa, un’opera di notevole valore artistico.
Con la soppressione dell'ordine del cistercensi in età napoleonica, i beni dell'Abbazia furono venduti nel 1801 al marchese Giorgio Teodoro Trivulzio. Il duca di Carriera nel 1872, venuto in possesso dei terreni, alla sua morte donò tutto All'ospedale “Duchessa di Galliera” di Genova.
Tuttavia, già alla fine del secolo XIX il nuovo Stato italiano si rese conto del grande patrimonio artistico rappresentato dall’abbazia e si stanziarono i primi fondi per farla tornare all’antico splendore. Furono eliminate le aggiunte e le modifiche in stile barocco sulla facciata e ripristinata la torre nella sua forma originaria. Dopo decenni di lavoro e impegno, la chiesa è quindi arrivata a noi nella sua sostanziale configurazione originale.