L’Abbazia di Praglia è un monastero benedettino situato nella campagna padovana, ai piedi dei Colli Euganei. Autentico gioiello storico e architettonico, attualmente, oltre centro di spiritualità e vita monastica, è sede della Biblioteca nazionale e di importanti produzioni agricole, erboristiche e vinicole.
Abbazia di Praglia Storia
L’Abbazia benedettina di Praglia, immersa nel verde dei Colli
Euganei, a pochi chilometri da Padova, rappresenta uno dei capisaldi
medievali dell’opera di colonizzazione agricola benedettina.
Nel
corso dei secoli l’Abbazia è stata oggetto di alterne vicende; fondata
tra il XI e XII secolo diviene poi importante feudo dell’imperatore
Federico II.
Successivamente autonoma, è poi dal 1448 collegata
con l’Abbazia di Santa Giustina di Padova dalla quale partì la grande
Riforma monastica benedettina che si diffuse poi su tutta la penisola.
Dopo
alcuni secoli di attività fiorente l’Abbazia conosce una prima
soppressione durante il periodo napoleonico e più tardi ancora nel 1866,
in ragione della legge sabauda che sopprimeva tutte le corporazioni
religiose in seguito all’unificazione d’Italia.
Dopo alcuni anni
di trattative a acquisizioni da privati, l’attività del monastero
riprende nel 1904 riacquistando a pieno la vita regolare che continua
fino ai giorni nostri.
L’attuale complesso si deve all’opera di
ristrutturazione avvenuta a cavallo dei secoli XV-XVI. Il complesso si
struttura in quattro chiostri che collegano gli ambienti del monastero e
ne caratterizzano gli spazi: il chiostro botanico, il rustico, il
pensile e il doppio (che accoglie la clausura dei monaci); altrettante
sono le cosiddette mense.
Il chiostro botanico del 1480 è il chiostro della portineria, luogo simbolico dell’accoglienza e dei molteplici rapporti tra monastero e mondo esterno. Il suo spazio interno, destinato in passato alla coltivazione delle piante officinali per la farmacia, ora si presenta come un giardino all’italiana.
Il chiostro pensile del 1490 è situato al primo piano funge da punto centrale dell’intero complesso monastico e collega tra loro i vari ambienti destinati alla vita comunitaria: la sala capitolare, il refettorio, la soggetta belvedere, il chiostro doppio, la biblioteca la chiesa.
Sala capitolare del XV-XVI secolo è il luogo dell’ascolto e del dialogo fraterno e dove si è convocati a consiglio per tutte le questioni importanti della vita comunitaria. Qui inizia ufficialmente l’itinerario monastico con l’ammissione alla prova del noviziato e si conclude, alla fine, con la deposizione dei resti mortali nel sepolcreto.
Refettorio monumentale del XV-XVI secolo con il portale di ingresso e i due lavabo, il pulpito per la lettura prescritta dalla Regola durante i pasti, il grande affresco della Crocifissione del Montagna (1490 ca), lo splendido arredo ligneo in noce e radica, le tele a tempera disposte lungo le pareti raffiguranti scene bibliche, fanno di questo luogo uno dei più eleganti del monastero.
La chiesa del XV-XVI secolo dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta è il cuore del monastero e della vita comunitaria. L’edificio attuale è stato costruito tra il 1490 ed il 1550 su progetto attribuito a Tullio Lombardo. Pittori veneti ne hanno ornato rispettivamente cupola, cappelle laterali e zona absidale.
Accedendo alla Loggetta Belvedere (XVII
secolo) affacciata sugli orti, si può ammirare il panorama dei Colli
Euganei. Tale spazio è detto “del Fogazzaro” in omaggio al poeta che ne
omaggiò la bellezza inserendola nel suo “Piccolo mondo moderno”.
L’Abbazia
è rinomata per la produzione vinicola, coltivando circa 10 ettari a
denominazione d’origine controllata e sfruttando gli ampi spazi delle
meravigliose cantine da poco restaurate.
Attualmente sede di una
ricchissima biblioteca (monumento nazionale italiano) punto di
riferimento mondiale per quanto riguarda il restauro di libri antichi e
d’arte con un laboratorio attivo dal 1951, è inoltre centro di
produzione di miele, cosmetici, tisane, infusi e prodotti a base
esclusivamente naturale.