La Biblioteca Casanatense è una biblioteca istituita dai padri domenicani del Convento di S. Maria sopra Minerva a Roma nel 1701, per volere del cardinale Girolamo Casanate. Da un primo nucleo di oltre 25.000 volumi si è espansa nel tempo fino agli attuali 400.000 volumi, 6.000 manoscritti e 2.200 incunaboli nel contesto di una sontuosa architettura barocca.
Biblioteca Casanatense Storia
Edificata nell’area di un chiostro della Minerva, su progetto dell'architetto Antonio Maria Borioni, la Biblioteca Casanatense fu istituita dai padri domenicani del Convento di S. Maria sopra Minerva a Roma su volontà del cardinale Girolamo Casanatese che con testamento dispose il lascito della sua ricca collezione libraria, ricca di oltre 20.000 volumi. La Casanatense fu inaugurata il 3 novembre 1701, divenendo ben presto una delle più importanti e fornite biblioteche del tempo. Primeggiò tra le biblioteche romane facendo della Biblioteca un Istituto di rinomanza internazionale anche per l'illuminata politica degli acquisti e per l'esperta attività biblioteconomica e catalografica, legata soprattutto alla figura di Agnani, Schiara e soprattutto di Giovanni Battista Audiffredi che la diresse dal 1759 al 1794 e il suo catalogo alfabetico.
Nel 1884, a seguito della legge sulla soppressione delle corporazioni religiose, la biblioteca passò allo Stato Italiano e oggi è un istituto periferico del Ministero per i beni e le attività culturali.
Il patrimonio librario nel corso degli anni si è espanso ben oltre il nucleo originario biblico-storico-teologico- storico, presentando oltre 400.000 volumi, incunaboli, manoscritti, stampe, dsegni e apparati scientifici come la Sfera Armillare, ancor oggi collocata nel Salone monumentale, e globi terrestri e celesti, a testimonianza dell’interesse con cui fin dagli inizi i Domenicani seguivano i progressi compiuti nei campi della cartografia e della cosmologia, bene integravano i preziosi fondi geografici e astronomici che venivano costituendosi nella Casanatense. Le edizioni dal 1830 ai giorni nostri costituiscono il versante "moderno" del patrimonio della Biblioteca, in continuo aggiornamento sulla linea dei percorsi tematici segnati dai Padri Domenicani che la fondarono.