Palazzo Falletti di Barolo costituisce uno dei più importanti esempi di dimora patrizia della città. L'edificio, costruito alla fine del XVII secolo da Gian Francesco Baroncelli, è modificato intorno alla metà del Settecento da Benedetto Alfieri che lo adegua al gusto rococò dei proprietari curandone gli interni con affreschi e fregi. Gran parte delle sale del primo piano sono quindi caratterizzate dal gusto rococò degli specchi, utilizzati tra le finestre e sulle parti volanti.
Palazzo Falletti di Barolo Storia
Il palazzo fu la residenza della famiglia Falletti fino ai coniugi Tancredi e Giulia di Barolo, con i quali si estinse la casata. Alla loro dipartita il palazzo passò alla fondazione Opera Pia Barolo.
Ospite dei marchesi Falletti dopo la pubblicazione de “Le mie prigioni”, soggiornò per svariati anni nel palazzo lo scrittore
Silvio Pellico, la cui camera è ancor oggi visitabile. Pellico aiutò Giulia Colbert Marchesa di Barolo nelle sue opere di carità, insegnando nelle scuole fondate dalla marchesa.
Una visita a Palazzo Barolo consente di ripercorrere, in un unico ambiente, la vita torinese dal 1600 fino ai giorni nostri, passando attraverso le epoche storiche, i diversi stili architettonici e i gusti dei tempi.