La storia di Villa Arvedi risale al 1200, quando la casa apparteneva all’illustre famiglia Dalla Scala. Nel 1400 Jacopo
Dal Verme entra in possesso della villa e successivamente, nel 1442, la Repubblica di Venezia la confisca e la mette in vendita assieme a tutte le rimanenti proprietà del ribelle nipote di Jacopo, Alvise Dal Verme. Viene successivamente acquistata dagli Allegri, famiglia all'epoca molto importante e potente. Nel corso degli anni, la dinastia degli Allegri perde gradualmente il proprio prestigio politico-finanziario, fino a quando nel 1824 Lucrezia, ultima discendente della famiglia veronese, vende la villa a Giovanni Antonio Arvedi.
Verso la metà del 1650 questa splendida villa veneta assume l’aspetto attuale, su disegno dell'architetto Giovan Battista Bianchi. Villa Arvedi ospita nei suoi maestosi saloni gli affreschi e opere d’arte di Ludovico Dorigny, del Farinati, Fralezza e Santo Prunati. All’esterno si trova la chiesetta barocca, anch’essa affrescata da Dorigny e dedicata a San Carlo Borromeo, il quale, si racconta, venne qui ospitato durante il viaggio verso Trento per il Concilio del 1548.
Il giardino nasce come ornamento elegante e sobrio dell'edificio, costruito nel 1650 dall'architetto scultore G. B. Bianchi: maestoso il viale che conduce dall'ingresso della proprietà alla villa, costituito da bossi accuratamente potati in forme geometriche degradanti, in modo da forzare la prospettiva. Le sue forme geometriche barocche ricordano lo stile stesso della facciata della villa, creando quindi un insieme armonico. Alla destra del giardino si colloca la grotta, o ninfeo, struttura in stile barocco decorata con mosaici, conchiglie e statue di figure e che funge da giardino d'inverno.
Villa Arvedi si trova a poca distanza da Verona e dal Lago di Garda: oggi questa villa veneta, oltre alle visite guidate, ospita eventi prestigiosi in un’atmosfera dal fascino unico.