Collocata nel centro del paese di Illasi, nella parte settentrionale dell'abitato, Villa Sagramoso Perez Pompei sorse alla fine del XVII secolo per volere del Conte di Illasi, Giunio III.
Villa Sagramoso Perez Pompei Storia
Storicamente Illasi il centro del feudo Pompei costituito nel 1509 dal doge Gerolamo Priuli, in favore di Gerolamo Pompei e fratelli, considerati i loro meriti acquisiti durante la guerra allora in corso contro la lega di Cambrai, distinguendosi soprattutto nella cattura del marchese di Mantova. L'investitura, concedeva ai Pompei signoria sul castello, giurisdizione sul territorio e il titolo di conti di Illasi. L'ordinamento feudale restò in vigore fino al 1797, anno della caduta della Serenissima, mentre la famiglia Pompei si estinse nel 1851, mantenendo i rami dei conti Sagramoso Perez-Pompei e dei marchesi Carlotti.
Il complesso è formato da un corpo centrale e da due ali, da lunghe barchesse e scuderie, in cui spicca un loggiato al primo piano e un grande arco d'ingresso in bugnato al piano terra. Accanto questa prima residenza signorile, agli inizi del Settecento fu costruito dall'architetto Gio Batta Pozzo il nuovo e maestoso palazzo, ispirato a modelli architettonici cittadini. Al piano terra risalta un loggiato con archi a tutto sesto, ai lati del quale si trovano due finestre rettangolari con cornici in pietra. Al piano nobile si collocano nove grandi finestre rettangolari inserite in specchiature, disposte a distanza regolare tra loro. Lo stesso schema compositivo si ritrova nelle aperture del sottotetto, che assieme alla cornice modanata di gronda sorretta da mensole chiudono il prospetto della facciata. Gran parte delle stanze all'interno del palazzo risultano decorate da affreschi tra cui si segnalano quelli di Tommaso e Andrea Porta, dei fratelli Lorenzi e del Cignaroli.
Il progetto originale prevedeva che ai lati del palazzo vi fossero due ali simmetriche, a due piani, con doppio loggiato ad archi. Di queste solo quella orientale fu costruita, mentre ad occidente, a causa della morte del committente Giunio Pompei, si preferì interrompere i lavori e mantenere il precedente edificio seicentesco.
Unito alla villa era anche il castello di Illasi, al quale si accedeva tramite un lungo e rettilineo viale delimitato da cipressi che partiva da un ampio giardino all'italiana. Nell'Ottocento, tale giardino fu trasformato da Antonio Pompei in un grande parco secolare di 60 ettari all'inglese, il cui elemento principale era un laghetto che richiamava la forma del lago di Garda. Sempre ad Antonio Pompei si dovette la costruzione delle serre in stile moresco.