Villa Sigurtà

Piazzetta Conte Carlo Sigurtà, 1 - 37067 Valeggio sul Mincio - Verona   vedi mappa - contatti
Situata a Valeggio Sul Mincio, nelle vicinanze di Verona, Mantova, Brescia, del lago di Garda (a circa 20 km da Sirmione) e delle famose regioni vinicole della Valpolicella e della Franciacorta, Villa Sigurtà è uno dei gioielli architettonici del Veneto. Sin dal Risorgimento questa splendida Villa palladiana ha ospitato personaggi illustri come gli imperatori Francesco Giuseppe I d’Austria e Napoleone III di Francia. La Villa ha sale e giardini privati che ospitano prestigiose cerimonie, serate di gala, convegni ed eventi, sia privati che aziendali. Le sale di Villa Sigurtà, con arredi originali del XVII secolo sono un ambiente magico ed elegante per ricevimenti e servizi fotografici e cinematografici. Il grande parco giardino privato e lo scenografico anfiteatro delle piscine sovrastato da cascate e circondato da piante tropicali, permettono diverse opzioni per celebrare riti civili, aperitivi e ricevimenti all'aperto.

Villa Sigurtà Storia

Villa Maffei, Nuvoloni, Sigurtà, detta "Della Quercia" è una villa veneta costruita tra il 1690 e il 1693 in stile neoclassico che si trova a Valeggio sul Mincio. Nel 1859 divenne il quartier generale dell'imperatore austriaco Francesco Giuseppe. Successivamente fu anche dimora dell'imperatore francese Napoleone III.

La villa anticamente era corredata di un ampio parco di 60 ettari di superficie. Ad oggi Parco Giardino Sigurtà è una proprietà privata ma è visitabile su prenotazione.

Il complesso fu costruito su progetto dell'architetto Vincenzo Pellesina, discepolo del Palladio, su di una proprietà rurale. Nel prospetto principale si trova un loggiato centrale a tre campate, con trabeazione sorretta da colonne.Sul soffitto campeggia un affresco raffigurante La caduta di Fetonte. Le prime importanti tracce storiche della località di Valeggio sul Mincio si trovano nel protagonismo che, nell'epoca pre romana assume il guado del Mincio e l'istallazione dei primi mulini. Proseguendo nel sentiero del tempo, quando la Repubblica Veneta raggiunge il suo massimo splendore dopo essersi assicurata il dominio del mare, i signori del Veneto fanno gara nel costruire tutta una costellazione di ville nei paesi di campagna, che rappresentano l'estrapolazione bucolica dei palazzi di città.

I Conti Maffei, nominati dal Doge di Venezia Signori di Valeggio e Montalbano, si spostano nel loro feudo dal palazzo di Verona, e vi dimorano in una costruzione solida ma austera. Per seguire la tendenza dell'epoca, decidono di edificare, proprio lì di fianco, la Villa, che poi apparterrà ai Conti Nuvoloni e più tardi ai Conti Sigurtà e la cui costruzione si protrae dal 1790 al 1793.
Di chiara ispirazione Palladiana, opera dell'Architetto Vincenzo Pellesina (1637-1700), è una delle più importanti opere architettoniche del Settecento della Provincia di Verona.

I grandi saloni per ricevimenti, la loggia, lo scalone ed i numerosi affreschi di Biagio Falcieri, sono testimoni della sua funzione di rappresentanza, riflesso della potenza e della ricchezza di una delle più note famiglie Venete che estende la sua «autoritas» su di un ampio territorio ai confini tra le provincie di Mantova e Verona.
Dopo la caduta della Repubblica Veneta la Villa assume una notevole importanza storica nel Risorgimento, tra le sua mura si decideranno le sorti dell'Italia alla fine della Seconda guerra d'Indipendenza.
Nel 1836 Anna Maffei si sposa con il Conte Filippo Nuvoloni e porta in dote la proprietà Valeggiana, che nel 1859 verrà scelta come sede dall'Inperatore Francesco Giuseppe che ritiene il Mincio un'ottima barriera naturale per difendersi dalle incalzanti truppe Piemontesi e dell'alleato Francese.

Ma il sui soggiorno dura assai poco e quando vengono sfondate le linee asburgiche si vede costretto ad una veloce e poco dignitosa ritirata prima nella fortezza di Peschiera e poi a Verona.I nomi dei suoi generali fugurano ancora sulle porte delle stanze della Villa a loro assegbate, quando i soldati Francesi occupano Valeggio.

Napoleone III soggiorna in Villa Maffei oggi Sigurtà dall'1 al 12 luglio del 1859 e vi stabilisce il suo quartiere generale nella vittoriosa «Campagne d'Italie» al fianco diVittorio Emanuele II, concludendo la Seconda Guerra d'Indipendenza con la firma dell'Armistizio nella vicina Villafranca l'11 luglio.

È amara la delusione del Re d'Italia, che firma il Trattato con un laconico «pour ce qui me oncerne», (per quel che mi riguarda), ed è grande la frustrazione dei combattenti Sardo Piemontesi che dopo le cruente vittorie di Solferino, San Martino e Magenta, ottenute con l'appoggio delle truppe Francesi, già sognano di veder sventolare il Tricolore d'Italia sulla Basilica di San Marco.

Henry Dunant nel frattempo organizza ospedali improvvisati nelle chiese di Castiglione delle Stiviere e vede commosso a Solferino ed a San Martino la gente dei paesi, che sfida il fuoco incrociato per assistere i feriti, senza dare importanza al colore della divisa, senza capire in che lingua si lamentano, semplicemente perché sono degli esseri umani sofferenti. Lo svizzero che non riesce incontrare Napoleone III in villa, si rende conto della disperata necessità di offrire protezione internazionale ai soccorritori nei campi di battaglia e quattro anni dopo, a Ginevra, con l'appoggio di una Spagnola, Imperatrice a Parigi, inverte i colori della sua Bandiera e crea, con una croce rossa in campo bianco, un'istituzione, la Croce Rossa Internazionale, che diverrà poi indispensabile in tutti i conflitti e che tutti i paesi del mondo rispetteranno, seppure con sempre più frequenti tragiche eccezioni.

La Villa fu proprietà della famiglia Maffei fino al 1836 quando Anna Maffei, sposando il conte Filippo Nuvoloni, portò in dote la proprietà valeggiana. La famiglia Nuvoloni ebbe la proprietà per 93 anni, dal 1836 al 1929. Nel 1929 tutto il complesso venne venduto a Maria Paulon, moglie del medico del luogo, Cesare Sangiovanni. Infine, nell'aprile del 1941 l'industriale farmaceutico di Milano Conte Giuseppe Carlo Sigurtà acquistò la proprietà e, dopo la guerra, la restaura seguendo i canoni delle ville Palladiane, e la decora con l'aiuto della moglie, la Contessa Alessandra che riporta la dimora al suo antico splendore.

I saloni della Villa sono noti per gli ospiti illustri che vi soggiornano attraverso gli anni si mescolano i personaggi della nobiltà, dell'arte e della scienza, l'eco delle voci di Maria Callas, Rosanna Carteri e Giulietta Simionato, si mescolano con quelle Reali di Vittoria Eugenia di Spagna, Costantino di Grecia, Simeone di Bulgheria, Carlo d'Inghilterra, Filippo del Belgio ed PrIncipi del Liechtenstein e del Lussemburgo e dei Premi Nobel Konrad Lorenz e Alexander Fleming, e di Waksman ed Albert Sabin, tra tanti, tanti altri, che scrivono con la loro presenza la nuova storia di questa dimora.

Ora, nei nostri giorni, si può condividere con le ombre amiche della storia un soggiorno indimenticabile godendo delle tre super suites e delle suites, dei grandi saloni e del romantico giardino privato di circa cinque ettari, passeggiando tra gli alberi secolari fino alla monumentale piscina con la sua cascata per aggiungere un tuffo nell'acqua a quello già fatto nel tempo.

Villa Sigurtà

Epoca
  • Seicento
Dove
  • Italia, Verona
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Villa Sigurtà
  Piazzetta Conte Carlo Sigurtà, 1 - 37067 Valeggio sul Mincio
  +39 045 795 0010
  http://www.villasigurta.org/

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