A Fraforeano, la Villa Kechler de Asarta, con annesso il parco storico dell’800, accoglie i suoi ospiti in una cornice romantica e piena di atmosfera, ideale per chi ama le cerimonie all’aperto.
Villa Kechler de Asarta Storia
Le origini di Villa Kechler de Asarta vanno di pari passo con la storia del Feudo di Fraforeano che, in base a documenti risalenti al 1275, era stato concesso dal patriarca di Aquileia ai Conti di Varmo.
Dal 1468 al 1640, il Feudo appartenne alla nobile famiglia veneziana dei Barbarigo, ora estinta, che lo vendettero successivamente ai Molin che poi a loro volta lo passarono ad un’altra nobile famiglia veneziana, i Correr. Nel 1756 fu acquistato dai Crotta, che nel 1838 lo vendettero ai Gaspari.
Attualmente la villa e il parco sono di proprietà della famiglia Kechler che li hanno ricevuti in eredità dai de Asarta, ramo di una illustre famiglia spagnola trasferitosi in Italia intorno al 1700, che li aveva comperati nel 1883. Il complesso architettonico, con la casa dominicale affiancata da barchesse, originariamente destinate ad uso agricolo, deve il suo aspetto attuale a trasformazioni avvenute nella seconda metà dell’800 per volere di Vittorio de Asarta, che introdusse nella gestione della tenuta agricola una radicale modernizzazione (primo impiego europeo dell’aratro elettrico).
Alla storia di Villa Kechler si intreccia anche quella dello scrittore
Ernest Hemingway che ebbe modo di conoscere la famiglia Kelcher nel 1948, a Cortina. Nacque da quel giorno una grande amicizia, con lo scrittore americano ospite varie volte nella proprietà di Fraforeano. L’amore per la campagna friulana si ritroverà anche nelle scene e nei personaggi di “Di là dal fiume e tra gli alberi”, con le località di San Martino di Codroipo e Fraforeano di Ronchis a far dar sfondo al romanzo.
Il parco di circa 3 ettari si estende a sud-ovest della villa, lungo l’argine del Tagliamento. Straordinario esempio di architettura dei giardini, il parco è attribuito all’architetto Jappelli, che vi lavorò attorno alla metà dell’800). Si sviluppa attorno a un piccolo lago, dotato di 2 isolotti, delimitato dai Taxodium disthicum, che in autunno assumono una intensa colorazione rossiccia e la cui terra di risulta è andata a formare una collinetta, il Monte Cucco.