Il Castello della Monica è stato fatto costruire tra il 1889 e il 1917 su volere del pittore Gennaro della Monica. L'artista teramano volle dare al maniero un'impronta medievaleggiante, facendolo quindi corredare di finestre a sesto acuto, di merli, fossati, bastioni, piccole torri e di tutte le varie accortezze architettoniche e stilistiche in grado di conferirgli un aspetto gotico.
Castello Della Monica Storia
Voluto e progettato dall'artista teramano Gennaro Della Monica, dal quale ha assunto il nome, fu iniziato nel 1889 dopo che la Deputazione provinciale rilasciò il permesso. Il Castello Della Monica è esempio unico architettonico nell’intero panorama nazionale per la sua ecletticità progettuale: infatti è stato progettato e realizzato come dimora personale dall’artista teramano Gennaro della Monica, pittore, sculture e architetto vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, da cui il Castello ha assunto anche il nome.
La struttura è collocata tra il verde del piccolo colle di San Venanzio, poco distante da Piazza Garibaldi, dominando l’intera cittadina che si estende ai suoi piedi e la confluenza di importanti snodi stradali e di accesso alla città.
La costruzione del Castello è iniziata nel 1889 e, seguendo la moda in voga a fine secolo che si ricollegava al gusto neogotico, presenta un ritorno al gusto medievale. Per rendere il tutto più veritiero, Della Monica fece costruire anche il borgo del castello e cercò di rendere tutto un po’ decadente, come logorato dal passare degli anni. Il complesso si compone di due edifici secondari che, insieme al corpo principale, formano un vero e proprio borgo di sapore medioevale che, oltre al Castello e ai due edifici a valle, comprende una dipendenza di servizio e dei giardini a terrazzo. Il Castello è stato eretto sul sito dell’antica chiesa di San Venanzio della quale sono stati riutilizzati materiali di costruzione ed elementi decorativi.
L'interno del castello è ricco di affreschi che ritraggono paesaggi e non solo, opere della mano di Gennaro della Monica, che ha dipinto ogni particolare. Della Monica abitò nel Castello e vi collocò il suo studio, dove raccolse una mole enorme di appunti, studi e disegni, realizzati nel corso dei lavori di completamento degli interni e dell’intero complesso. A partire dal secondo dopoguerra, il Castello è stato sempre più circondato e soffocato dalle abitazioni che hanno finito per occultarne completamente il profilo, fino a renderlo poco visibile all’interno del contesto cittadino e paesaggistico.
Dopo la morte del Della Monica nel 1917, fu Vincenzo Bindi, storico dell'arte nativo di Giulianova, a proporne per primo l'acquisizione da parte del Comune per destinarlo a sede del Museo civico. La proposta però, criticata da più parti, fu subito accantonata.
Attualmente, ad esclusione di un solo edificio che è rimasto abitazione privata, il resto del complesso è di proprietà del Comune di Teramo che ha l’intenzione di recuperarlo e rifunzionalizzarlo per essere riaperto al pubblico e riconsegnato alla Città.