Nata nel XIII secolo con funzioni di torre di avvistamento, oggi la Torraccia propone agli ospiti una villeggiatura “vecchio stile”, un magnifico modo di soggiornare godendo della pace e tranquillità di un hotel di charme. Suites arredate con cura e un giardino all’italiana creano una suggestiva atmosfera, un’oasi di stile e accoglienza dove prendersi una pausa.
Locanda di Villa Torraccia Storia
“Una sosta presso amici”, recita il dépliant di villa Torraccia. E un soggiorno qui non tradisce davvero questa promessa. Chiamare albergo questa struttura ricettiva sarebbe andare contro lo spirito di Antonio Galeazzi, che la gestisce con l’intento di creare qualcosa di molto diverso, per offrire la possibilità di vivere una vacanza senza vincoli orari da rispettare, in un ambiente ricco di fascino che ben concilia la tranquillità e il relax assoluto.
Per l’ospitalità, solo suite spaziose e una diversa dall’altra, nei colori e nello stile, composte da un’ampia camera da letto, da un salottino e da un bagno con doccia. Sono state ricavate nella parte medievale dell’edificio, ristrutturata nel pieno rispetto della volumetria e dell’architettura preesistenti, rese però meno fredde da accorgimenti e arredi di gusto, come muri in pietra a vista, grandi caminetti in mattoni, solai con travi di legno, mobili d’epoca e pavimenti in cotto antico.
Questo è ciò che vediamo oggi, ma la storia di villa Torraccia ha inizio intorno al XIII secolo, quando fu edificata con la funzione di torre di avvistamento. Più tardi venne trasformata in faro per i viandanti notturni diretti a Pesaro e infine, nel Quattrocento, in villa padronale. La residenza, situata in splendida posizione panoramica, è circondata da tremila metri quadri di giardino all’italiana, disposti su tre terrazze digradanti cinte da antiche mura in pietra. Si offrono anche’ spazi all’aperto per ricevimenti con catering.