Villa Olmo è la più celebre e sontuosa tra le dimore storiche comasche. Il gigantesco albero che diede il nome alla villa non esiste più, ma il giardino all’italiana sul davanti ed il parco all'inglese sul retro sono ricchi di alberi secolari e piante di alto fusto. L’edificio fu fatto costruire per la famiglia Odescalchi alla fine del XVIII secolo.
Villa Olmo Storia
Villa Olmo è un imponente edificio situato lungo una splendida ansa del lago di Como e prende il nome da un colossale olmo, leggendariamente piantato da
Plinio il Giovane, che abbelliva in passato il parco della villa.
L'architettura originaria (parte centrale), neoclassica, venne disegnata da Simone Cantoni di Muggio nel tardo Settecento, presentando un corpo centrale sopraelevato, scandito da colonne di ordine gigante decorate con tondi raffiguranti Platone, Solone, Talete, Socrate e Pitagora, opera dello scultore Francesco Carabelli; All'interno, in perfetta continuità con le soluzioni architettoniche della facciata, un immenso atrio quadrato occupa l'intera area dell'antica Villa Odescalchi andando a coprire, in altezza, lo spazio di tre piani. Da qui una grande arcata conduce allo scalone d'onore, abbellito con marmi e stucchi di pregiata fattura.
Dall'atrio, proseguendo verso il retro dell'edificio, si entra nella maestosa sala da ballo, coperta da una volta a padiglione su cui spiccano i bellissimi affreschi del pittore ticinese Domenico Pozzi raffiguranti le divinità principali dell’Olimpo. Oltrepassato il salone da ballo, una fuga di stanze conduce ad una serie di ambienti destinati alla conversazione, al ricevimento.
Sulle pareti, riccamente decorate con stucchi e dorature, alcuni grandi affreschi con temi mitologici danno il nome alle stanze che, da questi, vengono anche dette: di Dioniso, di Dioniso e Arianna,di Artemide; Al primo piano, le decorazioni a carattere mitologico si concentrano nelle sale dedicate all'Olimpo con il medaglione che raffigura l'Apoteosi di Eracle e l'attigua sala delle arti.
Al primo proprietario, Innocenzo Odescalchi, altri ne succedettero che ampliarono l'edificio, aggiungendo le ali, pur non alterandone il volto stilistico. Tra gli illustri ospiti segnaliamo
Napoleone nel 1797 ed
Ugo Foscolo nel 1808. Per tre volte ospitò la visita degli imperatori d’Austria,
Francesco II nel 1816 e nel 1826 e
Ferdinando I nel 1838, accolti con grandi onori.
Nel 1824, con la morte di Innocenzo Odescalchi, la dimora passò in eredità al marchese Giorgio Raimondi. Il marchese Giorgio Raimondi ebbe un ruolo rilevante nelle insurrezioni del 1848-49. Per questo motivo venne esiliato in Svizzera, nel Canton Ticino, e la villa venne requisita. Nel 1859 vi soggiornò anche Giuseppe Garibaldi, che sposò (salvo ripudiarla poco dopo per infedeltà) la figlia del marchese, Giuseppina Raimondi. Nel 1883 la villa venne ceduta al marchese
Guido Visconti di Modrone. I marchesi affidarono all'architetto Emilio Alemagna l'abbattimento delle scuderie e di un portico, l'apertura di due balconate, il rifacimento degli stucchi del pian terreno, la sistemazione del parco e la costruzione di un piccolo teatro.
Dal 1924 la villa appartiene al Comune di Como che, dopo restauri, l'ha destinata a sede di manifestazioni culturali.